Dopo giorni di ricerche è stato trovato il corpo senza vita di Yana Malayko, la ragazza ucraina di 23 anni uccisa lo scorso 20 gennaio. Era nascosto tra i rovi dietro un’azienda florovivaistica, in un campo al confine tra Mantova e Brescia. Resta in carcere l’ex fidanzato, un uomo di 33 anni e di origini moldave accusato di averla accoltellata a morte, prima di nascondere il corpo. A incastrarlo le telecamere alcune telecamere di sorveglianza che lo hanno ritratto mentre alle 5 del mattino caricava un sacco blu in auto, ma anche le tracce di sangue della giovane rinvenute nella sua casa.
Yana, uccisa per aver lasciato l’ex fidanzato
“L’ho uccisa come lei ha ucciso me” queste le parole che l’uomo in carcere con l’accusa di omicidio premeditato avrebbe rivolto alla sorella, prima che lei lo denunciasse alla polizia. Yana lo aveva lasciato esasperata dalla gelosia e dai continui litigi, ma lui aveva continuato per mesi a minacciarla e ad avvicinarla con delle scuse. Dal giorno dell’arresto non ha mai parlato però ai magistrati e si è sempre rifiutato di rispondere alle domande: non ha mai confermato il movente dell’omicidio, né ha mai spiegato dove si trovasse il corpo della giovane, nemmeno davanti alle richieste dei genitori.
Il corpo di Yana trovato dopo giorni di ricerche
“Era arrivata in Italia per avere una vita più bella. Vorrei fare una richiesta al suo fidanzato: ti prego, dimmi dov’è il corpo” era stato l’appello della madre, che vive in Canada. Nei giorni scorsi un’intera comunità, quella di Castiglione dello Stiviere (Mantova), si era riunita per dimostrare solidarietà alla famiglia, ma questo non aveva convinto il presunto assassino a confessare il luogo della sepoltura. Ora il corpo della giovane è stato ritrovato dai Carabinieri e da alcuni volontari, che stavano battendo palmo a palmo un’area molto specifica.