Rottamazione cartelle professionisti 2023: ecco come fare se la Cassa previdenziale di appartenenza ha aderito alla sanatoria. Scadeva ieri, 31 gennaio, il termine per le Casse previdenziali dei liberi professionisti per aderire alla definizione agevolata di quest’anno con la possibilità di rottamare le cartelle fiscali. Ultima in ordine di tempo, Inarcassa – che racchiude architetti e ingegneri – ha comunicato di non aver aderito alla definizione agevolata 2023 dopo la delibera del Consiglio di amministrazione. Nella riunione, inoltre, Inarcassa ha deciso di non aderire nemmeno allo stralcio automatico per l’annullamento delle cartelle esattoriali, di importo fino mille euro, affidate all’Agente della Riscossione in quanto gli affidamenti sono stati effettuati dopo il 2015. Non hanno aderito alla sanatoria nemmeno la Cassa dei dottori commercialisti e quella dei geometri, come quelle dei consulenti del lavoro, medici, periti industriali e psicologi. Ha aderito, invece, la Cassa forense per le pratiche di circa 81.000 avvocati che potranno beneficiare della definizione agevolata 2023 per le somme iscritte a ruolo del periodo 2000-2021, anche sotto i 1.000 euro, ma non per l’altra possibilità, il saldo e stralcio dei ruoli del periodo 2000-2015. Lo stesso hanno fatto la Cassa Enpab dei biologi e quella dei ragionieri che hanno aderito alla definizione agevolata ma non al saldo e stralcio. Da questo quadro della situazione, ecco come dovranno procedere i liberi professionisti che sono iscritte alle Casse previdenziali che hanno aderito.

Rottamazione cartelle 2023 professionisti: istruzioni per pagare i debiti se la Cassa ha aderito alla sanatoria

La Rottamazione quater del 2023 delle cartelle di debito con il Fisco cancella l’aggio e gli interessi dovuti per l’affidamento all’agente della riscossione. I liberi professionisti, pertanto, sulla base delle nuove regole della definizione agevolata, dovranno versare la sorte capitale e i costi della notifica dell’avviso, nonché le spese relative a eventuali procedure esecutive. La definizione agevolata si applica sugli affidamenti eseguiti entro il 30 giugno dello scorso anno: ai fini della data, conta quella della consegna o della trasmissione del ruolo e non quella della notifica dell’avviso. Sulle sanzioni amministrative non tributarie, come ad esempio le multe, la Rottamazione quater annulla tutte le somme dovute aggiuntive rispetto alla sanzione stessa.

Come presentare domanda di adesione agevolata 2023

Con la presentazione della domanda di definizione agevolata, inoltrabile fino al 30 aprile 2023 sul sito dell’Agenzia delle entrate – Riscossione, i liberi professionisti appartenenti alle Casse previdenziali aderenti alla Rottamazione quater beneficiano della sospensione di tutte le rate delle dilazione con l’agente di riscossione con scadenza al 31 luglio 2023. La domanda stessa blocca anche eventuali procedure esecutive del Fisco nei confronti del debitore, come fermi amministrativi e ipoteche. Entro il prossimo 30 giugno, inoltre, la Riscossione trasmette il prospetto del piano di rateazione dei debiti fiscali riferito al numero delle rate scelto dal professionista. Il debito stesso deve essere pagato in un numero limite di 18 rate a cadenza trimestrale, partendo dalle prime due che dovranno essere versate a luglio e a novembre 2023, e continuando con le altre che dovranno essere versate nei mesi di febbraio, maggio, luglio e novembre dal 2024 in poi. È importante sottolineare che se non si paga anche solo una rata (e tollerati i 5 giorni di ritardo), si decade dal piano di rateazione prescelto dal professionista. Ma, rispetto alla Rottamazione ter e alle precedenti definizioni agevolate, con la quater del 2023 il debitore ha la possibilità di una nuova dilazione del debito residuo dietro presentazione di una relativa istanza. Infine, sulle modalità di pagamento, si può procedere con addebito delle rate sul conto corrente bancario, compilando i moduli di addebito che si trovano presso l’agente della riscossione oppure agli sportelli dell’Agenzia delle entrate – Riscossione. Sul debito residuo, tuttavia, non si può procedere con la compensazione mediante modello F24.