Con il termine legumi intendiamo tutti quei semi commestibili delle piante appartenenti alla famiglia delle leguminose (papilionacee), che si possono essere consumati sia allo stato fresco sia secco, surgelati o anche conservati.
Le leguminose più usate nel nostro Paese sono: i piselli, i fagioli, le fave, i ceci, le lenticchie, i lupini e anche le cicerchie.
I legumi freschi sono semi immaturi, con un grande contenuto d’acqua, le cui caratteristiche nutrizionali li fanno rientrare nel gruppo degli ortaggi e delle verdure.
I legumi secchi sono anche un’ottima fonte proteica, ne contengono infatti più del doppio rispetto ai cereali e più delle stesse carni, ma di qualità leggermente inferiore.
L’associazione legumi-cereali migliora di molto la qualità proteica, infatti proprio per questo motivo, l’uomo in tutto il mondo ha imparato a preparare piatti come: pasta e ceci, pasta e piselli, pasta e fagioli ecc.
Alla famiglia delle leguminose troviamo anche la soia e le arachidi, dai cui semi vengono estratti gli oli di soia e di arachidi, per cui vengono indicate come oleaginose.
Attualmente i consumi di legumi secchi risultano dalle statistiche molto bassi.
Le motivazioni di questi scarsi consumi sono da ricercarsi nei prolungati tempi sia di ammollo sia di cottura. Ma probabilmente anche nel fatto che qualcuno li ha definiti per molto tempo, la carne dei poveri.
I bassi consumi di legumi secchi rappresentano un fatto negativo dal punto di vista nutrizionale, ma anche dal punto di vista della nostra salute, in quanto questi alimenti sono in grado di abbassare notevolmente il colesterolo cattivo, grazie al buon contenuto di leticina.
Perché i legumi fanno bene
I legumi sono tra gli alimenti vegetali con più calcio, per questo andrebbero dati ai bambini.
I legumi sono inoltre alimenti plastici con un contenuto proteico paragonabile a quello della carne. In più fanno risparmiare soldi ma soprattutto aiutano l’ambiente, tanto da essere definiti ecocarne.