L’auto d’epoca è lo strumento che fa scattare redditometro, è possibile? Quanto un’auto vintage finisce per diventare la causa dell’accertamento fiscale? Chi rischia brutto con le auto d’epoca? Quando gli amanti delle auto d’epoca devono temere un accertamento fiscale?

In questo articolo cercheremo di analizzare le domanda più frequenti e le relative risposte su come, ma soprattutto, quando l’auto d’epoca finisce sotto il faro del fisco.

Auto d’epoca e redditometro: ecco quando scatta il controllo fiscale

Possedere un’auto d’epoca significa possedere una ricchezza a tutti gli effetti di legge, tale da essere commisurata alla capacità reddituale e contributiva del titolare del veicolo.

Ad esempio, se possiedi una bellissima vettura, magari una Mercedes Benz 250 Coupé, con 27 cavalli fiscali, alimentata a benzina, originale, mai restaurata, perfetta nella meccanica, la cui prima immatricolazione risale all’anno 1970 e rilevata molto prima del 1998. In questo caso, sei in possesso di un gioiellino, che rientra a pieno titolo nelle vetture classificate come “auto d’epoca”.

La ricchezza dell’auto d’epoca viene racchiusa in più elementi, sicuramente quanto più sono originali, perfette e impeccabili, tanto più sono ricercate dai collezionisti e appassionati, che per averle pagano fior di quattrini.

Quando gli amanti delle auto d’epoca devono temere un accertamento fiscale?

È evidente che trattandosi di un’auto d’epoca rientra a pieno titolo nel patrimonio del titolare della vettura, quindi fa parte del quadro attività, per cui risulta essere alla stregua della capacità reddituale del proprietario.  

Una prima risposta arriva anche dal costo legato alla manutenzione dell’auto d’epoca. Infatti, non si può nascondere che spesso si spendono cifre esorbitanti, dovuti alla natura dell’irreperibilità dei pezzi in circolazione.

Per questo motivo, il fisco può mirare all’individuazione dell’auto d’epoca per comprendere l’effettivo reddito del contribuente, laddove il redditometro rileva una discrepanza tra il reddito dichiarato e la ricchezza posseduta, viene lanciato un accertamento fiscale.

Nel merito, della questione tra auto d’epoca e redditometro, esistono di versi pareri giurisprudenziali. Recentemente la Cassazione nell’ordinanza n. 36123 del 9 dicembre 2022, ha spiegato il campo di azione del redditometro.

Nella sentenza viene posto in rilievo che il possesso di un’auto d’epoca rientra a pieno titolo nel quadro delle attività del patrimonio. Per questo motivo, concorre alla formazione della ricchezza del proprietario, specie, considerato l’aspetto costoso della manodopera legata alla vettura.

Il solo possedere un’auto d’epoca rappresenta l’alta capacità reddituale del proprietario. Non una sintesi previsionale, ma bensì, l’evidente costo legato all’acquisto e manodopera, quindi la presenza di un patrimonio corposo, composto da redditi alti.

Controllo fiscale su bene di lusso

L’amministrazione finanziaria si avvale del redditometro per calcolare il reddito presunto del contribuente.

In pratica, se una persona sfoggia un alto tenore di vita, mentre a una forza economica sotto le aspettative, l’Amministrazione finanziare avvia una procedura di accertamento fiscale, sulla base del sospetto di un comportamento fraudolente.

A titolo di esempio. Se Tizio produce un reddito di 2.000 euro netti mensili, ma spende molto di più del doppio o triplo. In questo caso, il fisco potrebbe richiedere la ricostruzione del reddito, esaminando incassi e ricevute.

Non serve affermare di aver ricevuto un prestito da un parente o amico. Non funziona così. Il contribuente deve dimostrare con prova certa l’esistenza del denaro che gli ha permesso di sostenere quelle spese fuori la sua portata.

Quando scatta il redditometro?

L’Amministrazione finanziaria avvia l’accertamento fiscale, se il redditometro rileva una differenza tra entrate e uscite nella misura del 20 per cento.

I punti centrali su cui si concentra il monitoraggio del fisco, riguardano i consumi in generale, la presenza d‘investimenti di natura mobiliare o immobiliare, la presenza di auto di lusso, i risparmi accumulati e così via.