Uno spray nasale contro la depressione del disturbo bipolare: è questa l’innovativa scoperta fatta da un team di ricercatori italiani dell’Università degli Studi Gabriele D’Annunzio di Pescara. Lo studio, coordinato dal professor Giovanni Martinotti, specialista in psichiatria, ha permesso di accertare che un farmaco in particolare, Esketamina, normalmente utilizzato per il trattamento delle depressioni resistenti, è in grado di trattare efficacemente e in sicurezza anche i sintomi depressivi del disturbo bipolare, quelli che più influiscono sulla qualità della vita dei pazienti affetti da bipolarismo, provocando anche, in alcuni casi, il ricorso al suicidio. Vediamo come agisce.
Spray nasale depressione: cosa dice lo studio abruzzese
Il disturbo bipolare (o “malattia maniaco-depressiva”) è un disturbo dell’umore caratterizzato da anomali cambiamenti dell’umore, dell’energia e del livello di attività svolta nell’arco della giornata e rappresenta, quindi, una sindrome invalidante per coloro che ne soffrono, che presentano, in modo alterato, episodi di eccitamento seguiti da episodi di depressione. La fase depressiva, in particolare, può apportare numerosi danni, incidendo non solo sull’umore e quindi sulla salute mentale di un individuo – provocando, talvolta, il suicidio -, ma anche sul sonno, l’appetito e la sua capacità di concentrazione. Da qui l’importanza della ricerca condotta dal team di ricercatori abruzzese.
Lo studio, diretto dal professor Giovanni Martinotti dell’Università degli Studi Gabriele D’Annunzio di Pescara e pubblicato sulla rivista internazionale “Bipolar Disorders”, ha coinvolto 20 centri di cura a livello nazionale, indagando l’efficacia e la sicurezza dello spray nasale con proprietà allucinogeno-psichedeliche Esketamina in pazienti affetti da disturbo bipolare. I risultati sono positivi e mostrano l’azione rapida del farmaco nel trattamento dei sintomi depressivi e ansiosi, in assenza di rischi per la salute e di effetti collaterali gravi in caso di utilizzo. Diversamente dai farmaci antidepressivi e dagli stabilizzatori del tono dell’umore normalmente usati nella pratica del bipolarismo, lo spray – attualmente approvato per il trattamento delle depressioni resistenti, in cui cioè non si verifica la remissione dei sintomi nonostante le cure convenzionali, ma mai testato per il disturbo bipolare – agisce in modo più innovativo.
“Il disturbo bipolare – spiega il coordinatore dello studio – rappresenta una condizione estremamente diffusa, caratterizzato da episodi di alterazione del tono dell’umore, sia in senso depressivo che espansivo (eccitamento), che causa ogni giorno sofferenza e difficoltà nella vita di molte persone. Gli episodi depressivi caratterizzano la maggior parte delle fasi di malattia nel disturbo bipolare: esistono pochi trattamenti approvati, spesso inefficaci e in taluni casi scarsamente tollerati, come avviene ad esempio con gli antidepressivi classici, che aumentano il rischio di indurre fasi di eccitamento”.
La nuova ricerca mostra che “Esketamina Spray Nasale, la cui efficacia nella depressione resistente è già ampiamente consolidata, si è dimostrata una valida opzione terapeutica anche nel contesto della depressione bipolare, con tassi di risposta al trattamento a tre mesi del 68% e di remissione dall’episodio depressivo del 48.5%”. In aggiunta, prosegue Martinotti, “il farmaco non ha mostrato rischi significativi in termini di potenziali effetti collaterali a seguito della somministrazione, mostrandosi essenzialmente ben tollerato. Dati incoraggianti che aprono la strada ad un nuovo e potente ausilio terapeutico per le persone che soffrono di depressione bipolare e non rispondono ai trattamenti convenzionali”.
Il farmaco, implementato grazie all’Università in collaborazione con la Asl 02 Lanciano Vasto Chieti, e attualmente disponibile in fascia H territoriale ad uso ospedaliero, viene erogato, stando alle parole dell’esperto, “sotto stretto controllo medico presso un servizio ambulatoriale specifico del Policlino SS. Annunziata di Chieti, l’ambulatorio Depressione resistente”. Potrà rappresentare, grazie alle recenti scoperte, una nuova arma nella lotta contro la depressione del bipolarismo, migliorandone il decorso – anche sul lungo periodo, quando necessario -, riducendo il rischio che i pazienti possano adottare soluzioni estreme per sfuggire al loro malessere.