Pubblicato oggi l’interrogatorio condotto il 18 novembre scorso a Danish Hasnain, lo zio di Saman Abbas, la 18enne deceduta ad aprile 2021 il cui corpo è stato identificato solo qualche settimane fa.
Quel colloquio fu successivo alla sua ammissione che portò poi gli inquirenti a identificare il capannone abbandonato all’interno del quale furono trovati i resti della giovane pachistana. Come spesso accaduto, anche in questo caso l’imputato ha scaricato la responsabilità sui cugini quali esecutori materiali dell’omicidio.
Caso Saman Abbas, lo zio comparirà in Aula il 10 febbraio
Danish Hasnain, zio di Saman Abbas, ha negato la responsabilità diretta dell’omicidio della 18enne di Novellara, in provincia di Reggio Emilia, anche nelle operazioni di sepoltura del cadavere. A compiere l’intero processo sarebbero stati i due cugini, Nomanhulaq e Ikram.
La diffusione dell’interrogatorio arriva a poca distanza da quando lo stesso Danish sarà chiamato a comparire in Aula, vale a dire il prossimo 10 febbraio. Lui, insieme ai due cugini, era stato arrestato nel 2022 in Francia, mentre il padre Shabbar fu fermato in fuga in Pakistan, dove è sotto processo (ma al momento si procede per continui rinvii delle udienze, si discuterà nelle prossime settimane la possibilità di libertà su cauzione).
Voglio dirvi che io non ho ucciso Saman e per questo io non voglio avere una condanna per colui che l’ha uccisa
Estratto dell’interrogatorio di Danish
Ricostruendo la cronistoria, il 16 novembre Danish, forse su consiglio del proprio legale, chiede un incontro a porte chiuse con gli inquirenti per raccontare la sua versione dei fatti. Al momento clou lui professò la sua innocenza, ma nel quadro della Procura è proprio lui l’esecutore materiale del gesto. Nella sua versione lo zio ha sempre sostenuto di essere stato prima richiamato dal padre e poi svegliato dai cugini e portato nel capannone dove vide per la prima volta il cadavere della nipote. Nell’intero puzzle non viene mai menzionata la figura materna, Nazia, sempre irrintracciabile dalle autorità pachistane dove si crede sia scappata insieme al marito. Poi, dopo l’interrogatorio, si è recato sul posto e ha mostrato il luogo dove era sepolto il cadavere.