Distruzione scuole Ucraina: un anno scolastico sotto le bombe pesa sulla qualità dell’apprendimento. Gli studenti ucraini si trovano a fare scuola nelle più disparate circostanze: a casa degli insegnanti, in scuole che nel frattempo potrebbero essere bombardate, a distanza. “Sono 48 le scuole distrutte e 133 quelle danneggiate, il bilancio ad oggi è triste. E’ stato violato il diritto allo studio. Le guerre dovrebbero rispettare regole diverse e più rigide, gli ospedali e le scuole sono target di guerra che non dovrebbero essere colpiti – ha osservato il direttore della comunicazione Filippo Ungaro ad Open Day, su Radio Cusano Campus – sono luoghi dove si alimentano sogni e speranze, invece si ci accanisce anche in questo settore.”

Distruzione scuole Ucraina: “E’ un attacco al futuro del Paese

Distruzione scuole Ucraina: è una delle tante conseguenze del conflitto russo ucraino e il fattore che pesa più di tutti sui giovani. “In questo modo si toglie l’opportunità ai ragazzi e alle ragazze di avere la speranza di costruirsi un futuro migliore. La scuola serve anche per avere un certo senso di normalità e permette ai ragazzi e alle ragazze di superare traumi forti, dove si vedono morire genitori, amici, parenti, coetanei. E’ un attacco al futuro dell’Ucraina – ha aggiunto Ungaro – ci sono tanti conflitti in giro per il mondo, di alcuni se ne parla di più di altri se ne parla di meno. Nel mese di marzo di quest’anno avremo l’anniversario della guerra in Siria dove si combatte da più di dieci anni. Ma anche l’anniversario della guerra in Yemen è un duro attacco per i ragazzi. Siamo in una situazione mondiale critica. Chiediamo che chi commette questi crimini venga giustiziato per i crimini commessi. Poco fa la procura dell’Ucraina ha condiviso i numeri dei morti e delle vittime minorenni, è un numero sottostimato. Tutto questo è assurdo, difficile da capire e va punito.”

Esplosioni frequenti e paura di essere colpiti

La paura di essere colpito da un esplosivo è grande. “Parliamo con le famiglie, le mamme e registriamo tanta paura di essere colpiti da questi esplosivi, da bombardamenti. Le esplosioni sono frequenti, non è la condizione migliore per imparare. Con i tanti progressi che abbiamo fatto si perde futuro per mancato apprendimento – ha fatto notare il direttore Filippo Ungaro – la scuola non riesce, così, ad essere consolatoria per i ragazzi che rischiano, da un momento all’altro, di poter essere uccisi.”