Trenitalia 1000 assunzioni annunciate per addetti ai gate e vigilanza: ecco dove è previsto il potenziamento del personale per le stazioni delle Ferrovie dello Stato. Molte le entrate in Trenitalia, soprattutto di giovani, a potenziamento del personale addetto alla sicurezza delle stazioni. Il piano prevede l’istituzione di numerosi tornelli, soprattutto nelle stazioni di maggiore afflusso di pendolari e passeggeri, dopo i recenti episodi di cronaca. Per contrastare il rischio criminalità nelle stazioni, Trenitalia ha annunciato che provvederà ad assunzioni per un numero totale di mille figure di addetti ai varchi e alla sicurezza nei prossimi tre anni. Il tutto finalizzato al controllo dei gate ferroviari e per assicurare più tranquillità a chi si mette in viaggio. Il progetto comprende anche la nascita di una società ad hoc che si chiamerà Fs Security. Il piano sicurezza è stato condiviso dal governo e, in particolare, da Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che, in più occasioni, ha richiesto maggiore presenza di personale addetto alla sicurezza all’interno delle stazioni ferroviarie.

Trenitalia 1000 assunzioni per addetti ai varchi e vigilanza: ecco in quali stazioni

Trenitalia procederà ad assunzioni per 1.000 unità di personale addetto ai varchi nelle stazioni e alla sicurezza nei prossimi tre anni mediante un piano che toccherà diverse strutture a maggiore affluenza sul territorio italiano. In primis, le stazioni di Milano e di Roma Termini, ma anche Torino e Venezia. A Milano è prevista anche la costruzione di un edificio, presso la stazione di Rogoredo, per il progetto “Security Academy“. La sicurezza e la riqualificazione di tutta l’area della stazione di Rogoredo per circa mille metri quadrati, conosciuta per episodi di cronaca e di degrado urbano, è uno degli obiettivi dell’attuale governo. Lo spiega Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, su Twitter: “Più gate e tornelli – si legge sulla sua pagina – oltre 1000 giovani da assumere nel triennio per il controllo dei varchi ferroviari e supporto alle forze di polizie e una società Fs Security per garantire la sicurezza dei viaggiatori sui treni italiani”. L’intera operazione ha l’hashtag #StazioniPulite e riguarderà il riordino delle stazioni e la messa a punto del piano di sicurezza di pendolari e passeggeri. Ci sarà anche una Control Room nazionale dove transiteranno tutti i filmati di video sorveglianza provenienti dalle stazioni italiane. I giovani che verranno assunti andranno a lavorare presso le maggiori stazioni italiane. Oltre a Milano Centrale e Rogoredo, Roma Termini, si sta valutando di potenziare le stazioni del Passante di Milano dove c’è maggiore affluenza soprattutto di pendolari, gli scali di Palermo, Reggio Calabria, Venezia, Bologna e Torino.

Offerte di lavoro giovani in Trenitalia, il parere favorevole dei sindacati

Il nuovo piano delle assunzioni per la sicurezza nelle stazioni incontra il favore dei sindacati. “Bene più tornelli e personale per garantire maggiore sicurezza nelle stazioni”, si legge in una nota della Filt Cgil nazionale su quanto messo a punto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti insieme a Ferrovie dello Stato Italiane. Il sindacato ha aggiunto di attendere di “essere convocato da azienda e Ministero per essere informato su queste positive novità. Maggiore tracciabilità dei passeggeri e più personale dedicato alla sicurezza – prosegue la Federazione dei Trasporti della Cgil – sono tra le soluzioni proposte dal sindacato per arginare il fenomeno delle aggressioni al personale addetto alle stazioni e ai treni. Siamo stati tra i primi a porre questo tema – si legge ancora nella nota – fino ad arrivare alle dichiarazioni a settembre scorso di due scioperi nelle ferrovie e nel trasporto pubblico locale dove il fenomeno delle aggressioni al personale ha assunto i contorni di una vera e propria emergenza sociale. Serve però per prevenire e ridurre il fenomeno – si conclude la nota – anche intervenire sul piano legislativo come fatto per garantire la sicurezza degli operatori sanitari in caso di aggressioni”.