Nuovi aggiornamenti sul caso di Alfredo Cospito: è stato completato il trasferimento dell’anarchico dal penitenziario di Sassari al carcere milanese di Opera. Resterà al 41 bis: il governo ha deciso di mantenere la linea dura e di non arretrare di un centimetro, nonostante le polemiche e le manifestazioni anarchiche di questi giorni in tutta Italia.

Alla base del trasferimento del detenuto a Milano c’è l’aggravamento delle sue condizioni di salute: Cospito appare ormai logorato dal lungo sciopero della fame, portato avanti da oltre 100 giorni, contro il regime di carcere duro. Il peggioramento del suo stato di salute, legato ad un forte calo di peso, era stato sottolineato dalla dottoressa Angelica Milia, medico di fiducia di Cospito, che aveva spiegato come il suo paziente fosse a “rischio fibrillazione”.

L’anarchico sarà ora seguito dal servizio di assistenza intensificata, cioè l’ex centro clinico, come confermato dal suo stesso legale, l’avvocato Flavio Rossi Albertini. La struttura ospita i detenuti affetti da gravi patologie.

Cospito sarà ricoverato nel Servizio assistenza intensificata della struttura carceraria di Opera in considerazione del suo stato di salute. Non accetterà somministrazioni di cibo e continuerà lo sciopero della fame. L’unico elemento di novità con questo trasferimento è che nella struttura di Opera hanno specialisti in grado di intervenire tempestivamente in caso di emergenza.

Caso Cospito, Piantedosi: “Attenzione alle sedi istituzionali”

Viste le proteste degli anarchici, il governo mantiene l’occhio vigile e studia una soluzione per tenere sotto controllo l’ordine pubblico. Nessuna intenzione, nonostante le proteste, di farsi condizionare sul caso Cospito. Se ne è parlato durante il Consiglio dei ministri, durante il quale hanno parlato i ministri interessati: il titolare alla Giustizia Carlo Nordio, all’Interno Matteo Piantedosi e agli Esteri Antonio Tajani.

Piantedosi, in particolare, ha deciso di convocare il Comitato di analisi strategica antiterrorismo (Casa), tavolo permanente tra polizia giudiziaria e servizi di intelligence. Nel mirino del ministro ci sono le azioni dei gruppetti anarchici, che potrebbero degenerare in disordini più estremi, come confermato dallo stesso capo del Viminale in conferenza stampa.

La metodologia messa in atto dagli anarchici ci impone di porre attenzione alle sedi istituzionali per le modalità molto insidiose con cui si sono manifestate le azioni, anche in forma di attacchi terroristici.

Gli fa eco il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ribadisce il pugno duro del governo sulla vicenda.

Lo Stato reagisce con la forza della legge alla violenza di chi ha attaccato beni privati e pubblici, in Italia e all’estero, si è orchestrata una campagna internazionale anarchica contro le istituzioni e contro i beni privati.

Tajani ha anche riferito “del rafforzamento del sistema difensivo della rete diplomatica italiana all’estero, reso necessario dalle ostilità manifestate nei confronti di sedi di ambasciate e consolati, in varie località, da Atene a La Paz, da Barcellona a Madrid, fino a quelle più recenti di Berlino, oltre che nei confronti di beni appartenenti a personale diplomatico”.

Il ministro Nordio: “Priorità alla salute di ogni detenuto”

Nel suo intervento, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha ribadito che Cospito “resta al 41 bis“, pur sottolineando l’importanza della tutela dei suoi diritti. Ed è proprio per ricevere le giuste cure che il ministro ha approvato il trasferimento dell’anarchico.

La tutela della salute di ogni detenuto costituisce un’assoluta priorità.