“Questa è la vostra verità, dite solo quello che vi fa comodo, state gonfiando completamente i numeri”. Sono queste le parole con cui un docente dell’Istituto superiore Curie-Sraffa di Milano avrebbe interrotto uno spettacolo sulla Shoah allo Spazio Teatro 89, dove si era recato per accompagnare una delle sue classi. A denunciare l’accaduto, i suoi colleghi di Istituto, che hanno ora scritto una lettera per disocciarsi dalle affermazioni dell’uomo, che non sarebbe nuovo a queste dinamiche. La preside, Raffaella D’Amore, ha dichiarato intanto che prenderà tutti i provvedimenti necessari nei suoi confronti.
Docente negazionista interrompe uno spettacolo sulla Shoah: cosa è successo
Pietro Marinelli – è questo il nome del docente coinvolto nella vicenda – si era recato a teatro, alla vigilia del Giorno della Memoria, per accompagnare una delle sue classi di studenti ad assistere allo spettacolo “Herr Doktor” di Equivochi Compagnia Teatrale, incentrato sulla figura di Joseph Goebbels, ministro della Propaganda del Terzo Reich: in un immaginario e inaspettato incontro tra un uomo – Goebbels – e una misteriosa donna nello scomparimento di un treno, emerge un dialogo che è una sorta di interrogatorio-confessione sugli orrori dell’Olocausto, da cui trapelano le contraddizioni di uno degli uomini più vicini a Hitler.
Come si può vedere in un filmato girato al momento dei fatti, sembra che una delle attrici protagoniste, Beatrice Marzorati, avesse iniziato ad elencare dal palco il numero dei morti della Shoah, quando il docente si sarebbe alzato in piedi e, dalla platea, avrebbe urlato frasi come “questa è la vostra verità, dite solo quello che vi fa comodo, state gonfiando completamente i numeri”. “Questa non è ideologia, è storia”, avrebbe replicato l’attrice, che ha ora dichiarato, ai microfoni del TgR Lombardia: “Abbiamo cercato di calmarlo per proseguire lo spettacolo e riprendere eventualmente al termine della rappresentazione il momento di confronto, ma lui ha deciso di lasciare la sala”.
A riferire quanto accaduto all’interno dello Spazio Teatro 89, alcuni colleghi dell’Istituto dell’uomo, che hanno poi scritto una lettera alla dirigente scolastica, Raffaella D’Amore, allo staff, al Consiglio d’Istituto e al teatro, prendendo pubblicamente le distanze “dalle esternazioni del docente presente allo spettacolo in veste di accompagnatore di una classe, sia come cittadini sia nel ruolo di formatori di adolescenti”. Anche la preside avrebbe già espresso le sue scuse al teatro, facendo sapere che le la presa di posizione di Marinelli non rispecchia in alcun modo l’Istituto. “Sarà mia cura assumere ogni necessario provvedimento una volta fatti i dovuti approfondimenti sulla dinamica dei fatti”, ha chiarito.
Una dichiarazione è arrivata anche da parte degli attori coinvolti. “Dopo ogni spettacolo c’è stato un dibattito molto partecipato e interessante con il pubblico. Questo ci dà speranza ed energia – hanno spiegato Beatrice Marzorati e Davide Scaccianoce -. Ci teniamo a ringraziare tutti coloro che stanno esprimendo supporto e solidarietà, non soltanto per il nostro lavoro, ma soprattutto per ciò che significa ancora oggi e per sempre il Giorno della Memoria: ‘Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore”. Marinelli, dal canto suo, non sarebbe nuovo a certe dinamiche e sui social avrebbe pubblicato svariati post no-vax, omofobi e contro l’Islam.
Del resto, già in passato, era salito alla ribalta delle cronache per aver espresso il suo parere sul Ramadan in classe. Allora 61enne, l’uomo, che insegnava Diritto ed Economia all’Istituto Falcone-Righi di Corsico, nell’hinterland milanese, se la prese con un’alunna di origine egiziana che non si era alzata al suo ingresso, dicendo di essere in periodo di Ramadan. Fu accusato, dopo che la ragazza e la preside presenterano un esposto ai carabinieri. All’inizio di questo anno è stato assolto in primo grado perché “il fatto non sussiste”.