Si infittisce il mistero sulla morte di Alice Neri, i risultati degli esami tossicologici aprono un nuovo scenario.

La giovane mamma 32enne è stata ritrovata senza vita all’interno della sua auto carbonizzata.

Il ritrovamento del corpo risale al 18 novembre scorso quando le forze dell’ordine trovarono il cadavere della donna nelle campagne di Concordia, in provincia di Modena.

Da quel momento, sono partite le indagini che hanno portato all’arresto del sospettato principale, il 29enne Mohamed Gaaloul, l’ultimo a vedere Alice Neri ancora viva.

Resta sconosciuto il movente dell’omicidio e per gli inquirenti non è ancora chiaro cosa sia accaduto nel parcheggio del locale dove la donna aveva parcheggiato la sua vettura.

Nel frattempo, si continua ad indagare sulla terribile vicenda e dalle ultime analisi è emerso che la donna fosse positiva ad alcol e droga la notte in cui è morta.

Alice Neri, cosa rivelano gli esami tossicologici effettuati sul corpo della vittima?

Secondo quanto riportato da “Il Resto del Carlino”, gli esami tossicologici sui resti di Alice Neri indicano la “positività alla cocaina e all’alcol”.

Le analisi sono state effettuate sui pochissimi campioni di tessuto della giovane mamma di Ravarino, i cui resti carbonizzati sono stati rinvenuti carbonizzati all’interno del baule della sua stessa auto, una Ford.

La vettura di Alice Neri, infatti, venne data alle fiamme proprio nelle campagne a Fossa di Concordia e della vittima sono stati isolati solo alcuni tessuti, immediatamente analizzati dal medico legale.

La positività del test ad alcol e droga apre nuovi dubbi e nuove ipotesi.

Al momento non è ancora possibile stabilire se Alice Neri avesse assunto alcol e droga la stessa sera in cui morì o poco prima.

Su questo punto, gli inquirenti cercheranno di fare chiarezza, tuttavia, questi risultati portano la polizia ad intraprendere nuove vie investigative.

Innanzitutto, occorrerà chiarire se Alice Neri fece uso delle sostanze la stessa sera in cui fu uccisa o qualche tempo prima, e poi, gli inquirenti dovranno risalire a chi diede della droga alla vittima e in quali circostanze.

Nel frattempo, la famiglia della giovane vittima e in particolar modo il marito, invocano giustizia per la morte di Alice Neri.

Gli ultimi aggiornamenti sulle indagini

Negli ultimi giorni, gli inquirenti hanno visionato i filmati raccolti dalle telecamere comunali e di privati cittadini.

Dalle immagini è emerso che altre due automobili si trovavano nei pressi di via Mazzalupi, la notte in cui Alice Neri venne uccisa.

L’orario in cui le due vetture passarono in direzione di Vallata, sarebbe compatibile con i presunti attimi in cui avvenne la tragica vicenda.

Per gli inquirenti, Mohamed Gaaloul potrebbe essere stato aiutato da altre persone ancora ignote.

Il giovane 29enne ha ammesso di aver accettato un passaggio a casa da Alice Neri proprio quella notte e di essere salito a bordo della sua auto.

Tuttavia, nulla esclude che l’auto della vittima possa aver incrociato altre persone.

Per fare maggiore chiarezza sulla vicenda si attende la data dell’udienza davanti al Tribunale del Riesame, fissata per il 3 febbraio, dal momento che, l’avvocato di Mohamed Gaaloul, Roberto Ghini ha presentato richiesta di scarcerazione e ha chiesto, inoltre, la fissazione dell’incidente probatorio per tutti e tre gli indagati, ovvero, il tunisino 29enne, il marito della vittima e il collega di lavoro con il quale Alice ha trascorso la sua ultima notte in vita.

Tuttavia, al momento, il principale sospettato per l’omicidio della 32enne Alice Neri, rimane Mohamed Gaaloul. Oltre ad essere stato l’ultimo a vederla ancora viva, per la Procura, la prova più importante del suo coinvolgimento è la fuga repentina in Francia pochi giorni dopo l’assassinio, dove è stato arrestato poco dopo e riportato in Italia.