Sanremo canzoni famose: quante volte una canzone non ha vinto Sanremo ma poi fuori dalla competizione ha avuto rande successo? Dalla prima edizione della Kermesse a oggi direi molti. Più che io, è la storia che lo dice!

Alcune canzoni sono arrivate persino ultime, ma poi hanno “spaccato” in tutte le altre classifiche e nelle vendite. E’ il caso di tutti quei brani leggendari che sul palco del Festival non sono stati apprezzati dai giudici ma che poi tra la gente comune hanno riscontrato grandi consensi, anche internazionali.

Ci sarà o no, un motivo che molte di queste sono ancora attuali pur essendo datate? Facciamo un giretto virtuale a spasso per Sanremo dalla prima edizione a quelle più recenti, per rivedere le canzoni che sono entrate nella storia della musica italiana.

Sanremo canzoni famose: “Le Mille bolle Blu” e “24mila baci”

Chi non ha mai sentito questa canzone e se non la canzone chi non ha mai sentito il ritornello di “Le mille bolle blu?” Negli anni scorsi è stata utilizzata anche per una nota pubblicità, anche se a dirla così sembra al quanto riduttivo per “la canzone” che dopo più di 60 anni è ancora un tormentone, ma piacevolissimo! L’anno 1961 sarà la prima e unica volta di Mina a Sanremo che con questa canzone ottiene solo un 6esto posto. Da allora sappiamo chi è!

In quello stesso anno anche un altra canzone di successo ha partecipato al Festival. Ha avuto un pò più di fortuna rispetto alla sua amica di Cremona, piazzandosi al secondo posto: Celentano con il suo brano 24mila baci. Ma dai! Non dirmi che non la conosci? E’ una delle canzoni più ballabili.

“Quando, quando, quando”

Tony Renis e Alberto Testa la scrivono, il primo la canta ed è un successo internazionale. A Sanremo, no! Il brano arriva al 4° posto, ma fuori dalla competizione venderà milioni di dischi. Riarrangiata una miriade di volte, utilizzata come colonna sonora di molti film famosi e ha anche una versione in Inglese. E’ stata rivisitata e reinterpretata da Fergie e Michael Bouble.

Il ragazzo della via gluck

Non si può non cantarla quando ci ritorna in mente il ritornello. Tutti ma proprio tutti grandi e piccini la sanno cantare e fischiettare, Adriano Celentano è il ragazzo alla periferia di Milano di via Gluck. Ha portato il brano “Il ragazzo della via Gluk” al Sanremo 1966. Il cantautore viene eliminato subito dal concorso, ma con la canzone riscuote un successone nelle classifiche tanto da restare in vetta per un anno intero.

Un avventura

Il cantautore e il paroliere italiani per antonomasia. Il brano “Un avventura” viene presentato al festival di Sanremo nel 1969, ottiene il nono posto. Come Mina anche per Battisti è la prima ed ultima volta alla città dei fiori. Questa canzone vive ancora oggi, è come se fosse stata scritta appena ieri eppure ha accompagnato diverse generazioni di ragazzi. Oggi è il brano che rappresenta di più il cantautore scomparso purtroppo troppo presto.

Piazza Grande 1972

Un altro brano fenomenale del cantautorato italiano, una canzone che è diventata presto una vera e propria poesia da ascoltare per le orecchie degli appassionati. Lucio Dalla, arriva a Sanremo con “Piazza Grande” nel 1972, ma non è gran successo: ottavo posto per lui. Ancora una volta l’Ariston regala una delusione a uno delle canzoni più famose al mondo.

“Gianna” e “Un emozione da poco”

Un altro pezzo passato alla storia come il brano più suonato e ballato di sempre è Gianna, di Rino Gaetano. Nel 1978 il cantautore calabrese arriva terzo ma in ogni festa che si rispetti e soprattutto quelle caratterizzati dai trenini dei festanti non può mancare questa canzone. Almeno tre generazioni la ballano da anni.

“Maledetta Primavera” e “Sarà perché ti amo”

Due brani fantastici: l’uno di Loretta Goggi e l’altro dei Ricchi e Poveri. La Loretta nazionale arriva seconda e il terzetto più amato dagli italiani arriva quinto. I loro brani però riscuotono grandissimo successo a livello internazionale. La Canzone “Sarà perché ti amo” ottiene consensi in tutto il mondo tanto da indurre i cantanti a tenere concerti in diverse parti del globo terrestre. Il testo viene tradotto in più di una lingua.

Felicità

Ma il successo planetario che ha avuto la canzone di Al Bano e Romina Power è negli annali della musica italiana. Anche Felicità non riesce a vincere il festival. Nel 1982 si classifica in seconda posizione. Il brano che è stato pubblicato quello stesso anno ha venduto 25 milioni di copie in tutto il mondo.

“L’italiano” e “vita spericolata”

Una canzone destinata ad Adriano Celentano, la fa tutta sua Toto Cutugno e con l’Italiano arriva quinto. Ben presto arriva il successo che lo porta a diventare l’inno d’Italia. Un inno cantato a tutt’oggi in molte parti del Mondo. Il 1983 è l’anno in cui fa il suo esordio Vasco Rossi che con la sua “Vita spericolata”, una delle sue canzoni più famose arriva solo 25esimo, in ultima posizione!

Donne

Due anni più tardi un altro colosso della canzone italiana viene denigrato dalla giuria di Sanremo: con il brano “Donne”, Zucchero si piazza penultimo. questo rappresenta il brano più celebre del cantautore.

Quello che le donne non dicono

Una cantautrice eccezionale, le melodie che canta sono per orecchi delicati. Se penso a “Quello che le donne non dicono” dico subito Fiorella Mannoia!

La cantante romana nel 1987 arriva con questo brano ottava ma vince il premio della critica. Una canzone che rimase nella Hit parade per molte settimane. Nella stessa edizione Fausto Leali e la coppia Al bano e Romina portano due canzoni pazzesche: Io amo e Nostalgia canaglia. Due brani destinati al successo ma che all’esordio, a Sanremo non sono entrate nelle grazie dei votanti.

Almeno tu nell’Universo

“Almeno tu nell’universo” è la canzone, punto! Scritta 12 anni prima segna il ritorno tra i grandi di Mia Martini. Nel 1989 non vince il festival di Sanremo, arriva nona ma la cantante per la grandiosa interpretazione viene insignita del premio della critica. Dopo la sua morte il premio della critica sarà intitolato proprio a lei.

Signor Tenente

Un inedito Giorgio Faletti, attore comico e drammatico ma anche scrittore, si scrive per se stesso una canzone riconducibile alla stragi di Capaci e di Via Amelio. Nel 1994 vince il premio della critica e arriva secondo. Una volta portato fuori, il brano vince il disco di platino.

Con te partirò

Nell’edizione del festival di Sanremo del 1995 un incredibile Andrea Bocelli, porta sul palco dell’Ariston una canzone internazionale, “Con te partirò”, tant’è che dopo il quarto posto ottenuto nel concorso ligure, la canzone assume un carattere internazionale tale da arrivare primo in diverse classifiche: in Germania, in Svizzera, in Francia, in Austria e in Irlanda.

Ben presto ne viene pubblicata anche una versione in inglese che canteranno i migliori artisti internazionali, ovviamente insieme al nostro grande Andrea Bocelli.

Mentre tutto scorre, NEGRAMARO, 2005

Anche la canzone dei Negroamaro non ha un grande successo a Sanremo, anzi viene subito eliminata. Fuori dal concorso però è tutta un altra cosa: “Mentre tutto scorre” ottiene il disco di platino, diventa colonna sonora del film La febbre e vince il Nastro d’argento nel 2006. Mentre tutto scorre è la canzone che dà il via a una grandissima carriera del gruppo.

Arriverà

La canzone che vince Sanremo è semplicemente d’autore. Roberto Vecchioni si impone nella Kermesse su molte altre canzoni non da meno. Una di queste “Arriverà”, cantata dal gruppo i Modà e da Emma. La canzone arriva seconda nel festival del 2001, fuori da Sanremo si aggiudica il disco multiplatino grazie alle 60000 copie vendute.

Un avita in vacanza

Nel 2018 al festival di Sanremo fanno il loro debutto i ragazzi dello Stato sociale. Arrivano secondi, ma con la loro canzone che vincono il premio della Stampa “Lucio Dalla” e ottengono il primo posto nelle classifiche italiane a lungo.

Gli ultimi 4 festival

Gli ultimi 4 festival di Sanremo, sono stati caratterizzati dal ritorno della musica. Al centro di tutto la canzone e non più come nelle passate edizioni la spettacolarizzazione con gli ospiti internazionali. Anche dello spettacolo ma non più l’attrazione principe!

I direttori artistici che si sono succeduto hanno fatto un capolavoro e la musica italiana in generale ne ha beneficiato. Claudio Baglioni e Amadeus hanno lavorato per tutti e i risultati in termini di classifica e non si sono visti!