Pos migliori offerte dei circuiti e delle banche in vista dell’azzeramento delle commissioni sui pagamenti di piccoli importi. In attesa dell’intervento del governo che dovrà istituire un tavolo al ministero dell’Economia con i rappresentanti dei circuiti e delle parti sociali, varie banche si sono mosse in anticipo con offerte sia sulle commissioni di pagamento, che su canoni e smartPos. Se non si riesce a cogliere le offerte a zero commissioni per i piccoli importi, c’è la possibilità del credito d’imposta del 30% sull’ammontare delle commissioni pagate. Il tutto in attesa che entro il prossimo 1° marzo – come previsto dai commi 386 e 387 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2023 – il governo arrivi a definire un tavolo permanente con gli operatori del settore dei pagamenti elettronici e le categorie commerciali. Nell’adozione della legge di Bilancio 2023 l’esecutivo si era dovuto arrendere allo stop della Commissione europea sulla cancellazione dell’obbligo per gli esercenti di accettare il pagamento Pos per importi fino a 60 euro. L’idea del governo era quella di alzare il tetto di applicazione delle sanzioni sulla mancata accettazione della carta di credito o di altri sistemi elettronici. La precedente normativa prevedeva, infatti, una sanzione a carico dell’esercente pari a 30 euro più il 4% dell’importo della transazione.

Pos migliori offerte circuiti in vista dell’azzeramento delle commissioni sui pagamenti

Sull’azzeramento delle commissioni legate ai pagamenti tramite Pos, in realtà, si sono già orientate varie banche e circuiti che forniscono servizi di transazione elettronica. Ad esempio, Pagobancomat da due anni ha azzerato le commissioni per pagamenti fino a 5 euro. Nexi, invece, per tutto questo anno rimborsa ogni sei mesi le commissioni fino a 10 euro con la promozione “Nexi SmartPOS mini“. In più, il circuito ha in offerta lo smartPos a 129 euro rispetto al costo di 179 euro, con canone mensile azzerato. Commercianti e professionisti possono beneficiare anche del credito di imposta del 30% sull’importo delle commissioni. Intesa Sanpaolo, con l’offerta “Cresci Business”, azzera per tutto il 2023 le commissioni applicate ai pagamenti digitali fino a 15 euro e non fa pagare il canone mensile. La promozione è riservata alle piccole e medie imprese e ai professionisti con ricavi e compensi fino a 2,5 milioni di euro riferiti allo scorso anno. Anche le altre banche e aziende che offrono servizi di pagamento digitali si stanno adeguando ad applicare zero costi sui canoni e sulle commissioni. I ragionamenti del governo sulla riforma da adottare da qui a una trentina di giorni convergono sulla necessità di azzerare i costi delle commissioni per transazioni di piccolo importo. In particolare, l’ipotesi più accreditata è quella di azzerare le commissioni su importi fino a 10 euro e di ridurre quelle applicate per pagamenti fino a 30 euro. In altre parole, per i piccoli pagamenti, anche al bar ad esempio, si potrà utilizzare la carta di credito senza che al gestore venga applicata una commissione sull’importo incassato.

Pagamento elettronico con carta di credito senza commissione fino a 10 euro

Le attuali soluzioni proposte dalle banche e dai circuiti di pagamento possono essere adottate dai singoli commercianti e professionisti al di là delle decisioni che arriveranno dal governo a marzo. L’obiettivo è trovare una soluzione che alleggerisca le commissioni applicate ai pagamenti mediante Pos per importi fino a 30 euro. Tali costi vanno a pesare sulle tasche di chi ha un’attività d’impresa, arte o professione, tutti inclusi tra i beneficiari degli sconti se hanno un ammontare di compensi e ricavi riferito all’anno precedente non superiore a 400mila euro. Se il tavolo non dovesse produrre i risultati richiesti, scatterebbero i contributi a carico delle imprese che gestiscono i pagamenti elettronici calcolati sul 50% degli utili – sottratti gli oneri fiscali – derivanti dalle commissioni applicate agli esercenti per tutte le operazioni entro i 30 euro. I contributi pagati dai gestori dei circuiti andrebbero a confluire nel fondo per la riduzione dei costi sostenuti da professionisti ed esercenti.