La regina degli scacchi 2 si farà? La serie americana – il cui titolo originale è The Queen’s Gambit – è uscita il 23 ottobre 2020 su Netflix in tutti i Paesi in cui la piattaforma è disponibile. Nello stesso giorno di pubblicazione è diventata subito la serie più vista del giorno sul popolare portale di streaming, mentre 28 giorni dopo contava già 62 milioni di visualizzazioni, classificandosi come la serie targata Netflix con sceneggiatura non originale più vista di sempre.
Ricordiamo infatti che la serie è basata sul romanzo omonimo del 1983 ad opera di Walter Tevis. Il titolo originale fa riferimento al gambetto di donna, un’apertura scacchistica. Protagonista di questa storia è una bambina prodigio proprio negli scacchi, orfana, di nome Beth Harmon: la vediamo dall’età di 8 fino ai 22 anni, mentre lotta contro la dipendenza da alcol e psicofarmaci nel tentativo di diventare grande maestro di scacchi. Ad interpretarla è l’attrice classe 1996 Anya Taylor-Joy Proprio lei ha pubblicato un post su Twitter qualche minuto fa che ha scatenato il caos tra i fan della serie. Di cosa si tratta?
La regina degli scacchi 2 si farà? Il tweet incriminato
Proprio pochi minuti fa Anya Tylor-Joy ha pubblicato un tweet con scritto “The Queen’s Gambit 2“, ossia “La regina degli scacchi 2”. Poco dopo però il post è stato prontamente cancellato. Una confessione? Ovviamente sui social si è subito scatenato il caos e al momento non arrivano né conferme né smentite da parte della produzione.
Eppure tutti pensavano che una seconda stagione non ci sarebbe stata. “Mi sento come se avessimo raccontato la storia che volevamo raccontare e mi preoccupo – anzi, sono terrorizzato – che se provassimo a fare di più, rovineremmo quello che abbiamo già raccontato”, aveva dichiarato il produttore esecutivo Scott Frank a Deadline in occasione della vittoria agli Emmy Awards 2021. Ci avranno ripensato? Nel frattempo vi ricordiamo tutti i riconoscimenti:
- 2021 — Emmy Awards Miglior miniserie
- 2021 — Emmy Awards Miglior regia in una miniserie o film per Scott Frank 2021
- 2021 — Golden Globe Miglior miniserie
- 2021 — Golden Globe Miglior attrice in una mini-serie o film per la televisione per Anya Taylor-Joy
- 2022 — Grammy Awards Candidatura alla miglior colonna sonora per Carlos Rafael Rivera
La denuncia
Non dimentichiamo i problemi per questa serie. Il colosso della tv in streaming deve rispondere alla causa avanzata dalla campionessa di scacchi georgiana Nona Gaprindashvili contro la serie. Secondo la scacchista, il contenuto delle ultime puntate avrebbe degli elementi riconducibili alla denigrazione. Netflix è stato accusato di aver manipolato “uno dei risultati più significativi della carriera” della leggenda degli scacchi sovietica, ossia quello di aver gareggiato contro giocatori uomini.
Proprio nel corso dell’ultima puntata un personaggio dice proprio nei confronti della protagonista: “Non è affatto una giocatrice importante, l’unica cosa inusuale è il suo sesso. E anche questo non è unico in Russia. C’è Nona Gaprindashvili, ma lei è una campionessa femminile di scacchi e non ha mai sfidato uomini”. Al contrario la campionessa, oggi 80enne, ha sfidato decine di uomini: stando agli atti sarebbero esattamente 59 gli uomini con cui si è ritrovata al tavolo, di cui 28 in incontri simultanei. I duelli hanno visto coinvolti anche 10 gran maestri prima del 1968, anno in cui la serie tv è ambientata.
Ovviamente Netflix si è difesa Netflix, dichiarando che “nessuno spettatore ragionevole ha preso la battuta come una dichiarazione di fatto” in quanto si trattava di “una opera interamente di fantasia”. In realtà la comunità scacchistica è stata molto felice di questa serie: basti pensare che il grande maestro britannico Nigel Short, vicepresidente della Federazione Internazionale degli Scacchi, ha rilasciato su Twitter a Beth Harmon il “certificato virtuale” di grande maestro.