In Australia un bambino di 9 anni è in fin di vita dopo essere stato folgorato da un fulmine mentre stava facendo un bagno a mare.
Il tragico incidente è avvenuto pochi giorni fa nella località australiana di Wollongong.
Ecco cosa è accaduto al bimbo.
Bimbo folgorato da un fulmine in Australia, la drammatica vicenda
Era una tranquilla e piacevole giornata di relax al mare come tante altre per una famiglia australiana colpita improvvisamente da un tragico incidente.
Il piccolo di 9 anni stava nuotando nelle acque del mare australiano nonostante l’avvicinarsi di un temporale quando inaspettatamente un fulmine è caduto in acqua folgorandolo.
Il bambino ha istantaneamente accusato un grave malore e i genitori hanno subito allertato i soccorsi.
Il personale sanitario arrivato in modo tempestivo sulla spiaggia di Wollongong lo ha immediatamente tirato fuori dall’acqua constatando che il bambino era in arresto cardiaco.
Le sue condizioni sono apparse disperate fin da subito e i soccorritori lo hanno trasferito al “Children’s Hospital di Westmead” con la massima urgenza.
Grazie alla tempestività dei soccorsi, il bimbo ora è in condizioni critiche ma stabili e questo lascia sperare ai familiari e ai medici che lo hanno in cura che presto la sua salute possa migliorare.
Come ha sottolineato uno dei medici dell’ospedale, il dottor Terry Morrow, specialista in terapia intensiva, nel corso di un’intervista al quotidiano “Sunrise Friday”, l’intervento tempestivo dei soccorritori si è rivelato decisivo per la vita del piccolo. Se così non fosse stato, questa vicenda si sarebbe conclusa in modo tragico.
L’avviso di Allerta Meteo
Poco prima del drammatico incidente in mare, i funzionari della regione australiana avevano diramato un’allerta meteo annunciando l’arrivo di un violento temporale con grandine, piogge, vento e intensa attività elettrica.
La notizia di questo triste avvenimento ha fatto il giro dell’Australia in poche ore e tutti sperano che il bambino possa guarire al più presto.
In seguito alla drammatica vicenda, il centro meteorologico australiano, ha colto l’occasione per ricordare a tutti di fare attenzione durante il manifestarsi di intensi fenomeni atmosferici.
In particolar modo, il centro di meteorologia, ha ricordato ai bagnanti e a tutti i surfisti di uscire subito dall’acqua e mettersi al riparo durante la tempesta, evitando al contempo, anche di posizionarsi in prossimità di pali di metallo e recinzioni o di ripararsi sotto gli ombrelloni.
Il consiglio migliore per chiunque si trovasse troppo distante da un buon riparo è quello di rimanere accovacciati in terra, con i piedi uniti, durante tutta la durata del temporale.
CNR, quante persone muoiono folgorate in Italia ogni anno
Purtroppo, avvenimenti simili accadono ogni anno in qualsiasi angolo del mondo.
Secondo uno studio del CNR, infatti, in Italia, ogni anno cadono oltre 1 milione di fulmini che in 30 anni hanno provocato 600 morti per una media annuale di 20 persone decedute dopo essere state folgorate da un fulmine.
Proprio per questo motivo, lo stesso studio ricorda di non sottovalutare i fenomeni metereologici, soprattutto quelli temporaleschi, che negli ultimi anni, hanno fatto registrare una vera e propria escalation di incidenti.
Fra gli eventi più temuti ed imprevedibili, ci sono proprio gli incidenti legati alla caduta di fulmini che, dunque, si verificano all’aperto.
Ecco dunque quali sono alcune regole da seguire per evitare di essere folgorati da un fulmine.
Per prima cosa, occorre cercare di rimanere il più distante possibile dai punti che hanno un’importante sporgenza, tra i quali, si possono citare ad esempio i pali elettrici e gli alberi.
È assolutamente sconsigliato, infatti, cercare un riparo sotto di essi. Durante un temporale, bisogna ricordare, inoltre, di evitare qualsiasi contatto con materiali che abbia una buona conduttività elettrica come ad esempio i metalli e rimanere distanti anche dai tralicci dell’alta tensione in quanto i fulmini, attraversando gli stessi, tendono a scaricarsi a terra.
Tra i consigli fondamentali per evitare incidenti come quello avvenuto in Australia, rientra ovviamente il divieto di qualsiasi contatto con l’acqua nel caso ci si trovi al mare o al lago durante una tempesta.