La Cina oggi ha dichiarato che la situazione del Covid nel Paese è a un “basso livello” e che le visite alle cliniche causate dal Coronavirus durante il capodanno lunare sono diminuite di circa il 40%. Nonostante questo, il ministro della Salute Orazio Schillaci (a margine del convegno “Evoluzione tecnologica in diagnostica per immagini e Radiologia interventistica” al Fatebenefratelli Isola Tiberina-Gemelli Isola a Roma) ha dichiarato:
Stiamo pensando di procrastinare per un po’ l’obbligo dei tamponi per i passeggeri cinesi in arrivo in Italia, che è in scadenza domani, fino al 15 febbraio o a fine febbraio.
Il ministro ha spiegato che questa decisione serve a garantire un una maggiore sicurezza “anche se i dati Covid nell’ultima settimana sono scesi molto”.
Covid in Cina, l’aumento dei viaggi nazionali
I viaggi nazionali, dentro e fuori la Cina durante il periodo festivo sono aumentati drasticamente. Milioni di persone sono infatti saliti a bordo di aerei, treni, autobus e percorso autostrade dopo che Pechino ha bruscamente smantellato la politica zero-COVID (durate quasi tre anni) all’inizio di dicembre. Basti pensare che i viaggi hanno raggiunto quota 892 milioni tra il 7 gennaio e il 29 gennaio, in aumento del 56% rispetto al 2022, ma in calo del 46,9% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Le previsioni degli esperti
L’improvviso allentamento delle restrizioni Covid in Cina è stato seguito da un’ondata di infezioni tra i suoi 1,4 miliardi di abitanti. Un eminente scienziato governativo aveva affermato il 21 gennaio che l’80% delle persone era già stato infettato, rendendo quindi remota la possibilità di un grande rimbalzo dei casi nei prossimi mesi.
Alcuni esperti avevano avvertito che il viaggio per il capodanno lunare (noto prima della pandemia come la più grande migrazione di persone al mondo) avrebbe innescato un’ondata di contagi nelle aree rurali meno attrezzate per affrontarli.