Rottamazione quater cartelle professionisti non per tutti, ecco chi può aderire alla definizione agevolata del 2023. La rottamazione dei debiti contributivi dei liberi professionisti iscritte alle Casse previdenziali non sarà per tutti, ma solo per i professionisti iscritti a quei ordini che hanno aderito alla sanatoria. L’adesione, per le Casse previdenziali, scade nella giornata di domani, 31 gennaio. Dunque, a un giorno dalla scadenza, sicuri della possibilità di rottamare i propri debiti contributivi perché iscritti a Casse previdenziali che hanno già aderito alla sanatoria, saranno gli avvocati, i ragionieri e i biologi, ma ad oggi sono tagliate fuori professioni come, ad esempio, i consulenti del lavoro e i medici. La rottamazione delle cartelle relative ai debiti contributivi è prevista dalla legge di Bilancio 2023 e prevede la presentazione della domanda alla definizione agevolata entro il 30 aprile 2023: in questo modo si stralciano sia le sanzioni che gli interessi dovuti. Molte Casse hanno aderito alla rottamazione informando i propri professionisti iscritti della possibilità di dilazionare i debiti contributivi mediante un piano di rateazione.

Rottamazione quater cartelle professionisti: ecco chi può aderire

Non sarà una rottamazione delle cartelle, quella del 2023, per tutti i liberi professionisti iscritti alle Casse previdenziali. Potranno aderire alla sanatoria circa 81.000 avvocati che presenteranno domanda di adesione alla definizione agevolata il 30 aprile 2023. Si tratta di debiti contributivi rilevati nelle cartelle inviate dal 2000 al 2021 per circa 709 milioni di euro e 159 milioni tra interessi e sanzioni. In particolare, sul portale della Cassa forense è possibile prendere visione delle due delibere adottate dal Comitato dei delegati, entrambe datate 27 gennaio 2023, nella quale la Cassa aderisce alla definizione agevolata prevista dalla legge di Bilancio 2023 delle somme iscritte a ruolo del periodo 2000-2021 anche sotto i 1.000 euro, mentre non è applicabile il saldo e stralcio dei ruoli del periodo 2000-2015 secondo quanto prevede la legge 197 del 2022 ai commi 222-229 dell’articolo 1 per le cartelle fino a 1.000 euro. La stessa possibilità è offerta ai biologi iscritti alla Cassa Enpab, che aderisce alla definizione agevolata, ma non al saldo e stralcio, motivando la scelta come “non equa”. Nel caso di saldo e stralcio, si legge sul sito della Cassa biologi, “il vantaggio è stato valutato eccessivamente generalizzato non considerando in alcun modo le ipotesi di un comportamento omissivo nel versamento del capitale contributivo previdenziale successivo allo stralcio”.

Definizione agevolata 2023 avvocati, commercialisti, geometri, medici, ingegneri e architetti

Aderisce alla definizione agevolata con domanda da presentare entro il 30 aprile 2023, ma non al saldo e stralcio, anche la Cassa dei ragionieri. Ma con la rottamazione quater, i debiti sanabili sono solo quelli a decorrere dal 2014 per un complessivo di circa 13 milioni di euro. La stessa Cassa aveva già portato avanti una politica di recupero dei debiti contributivi dei propri iscritti mediante il meccanismo della “Riscossione gentile” che prevedeva una rateazione di quanto dovuto e che, due anni fa, ha fatto incassare 40 milioni di euro, prima di un’altra sanatoria riservata agli iscritti che ha fatto recuperare più di 20 milioni in 90 giorni. Non aderiranno alla sanatoria della Rottamazione quater la Cassa dei dottori commercialisti e quella dei Geometri: quest’ultima ha crediti da recuperare pari a circa 700 milioni di euro. Per entrambe le Casse, le motivazioni della mancata adesione risiede nel principio di equità di trattamento per gli iscritti e di difesa delle posizioni assicurative ai fini pensionistici. Non hanno aderito, inoltre, le Casse previdenziali dei consulenti del lavoro, medici, periti industriali e psicologi. Indecisa sull’adesione entro domani alla Rottamazione quater è invece Inarcassa, che interessa ingegneri e architetti: ad oggi i crediti contributivi affidati all’Agenzia delle entrate per la riscossione sono pari a 433 milioni di euro.