Peste suina africana: il Ministero della Salute ha pubblicato il Piano di sorveglianza ed eradicazione della PSA per il 2023, in seguito all’approvazione avvenuta lo scorso 31 maggio 2022 da parte della Comunità Europea e all’ammissione al cofinanziamento delle spese sostenute per l’attuazione delle misure previste

Il suddetto Piano, in particolare, mira a raggiungere i seguenti obiettivi:

  • la protezione del patrimonio suinicolo nazionale dal virus PSA;
  • evitare che l’infezione si diffonda e si trasmetta dai suini selvatici ai suini domestici;
  • il contenimento dell’infezione all’interno delle attuali zone infette, ovvero il Piemonte, la Liguria e il Lazio;
  • la riduzione progressiva dell’area di circolazione virale, in modo da contenere le popolazioni di cinghiali infette che hanno la possibilità di diffondere il virus con i loro spostamenti, anche mediante:
    • l’installazione di barriere artificiali;
    • il rafforzamento di barriere naturali.

Le misure che sono previste dal Piano nazionale di sorveglianza ed eradicazione della peste suina africa per il 2023 si basano sulle norme che sono in vigore a livello europeo nei casi di malattia riscontrata nei cinghiali selvatici e/o negli allevamenti di suini.

Le misure, in particolare, si sostanziano nelle seguenti attività:

  • l’eradicazione nelle zone interessate dalla PSA;
  • la sorveglianza nelle zone indenni.

Peste suina africana, il Ministero della Salute ha adottato il Piano nazionale di sorveglianza ed eradicazione per il 2023: ecco tutti gli obiettivi e le misure previste

Secondo i dati che sono stati riportati all’interno del Piano di sorveglianza ed eradicazione della peste suina africana, i casi che sono stati confermati nel selvatico alla data del 24 maggio sono:

  • 75 in Piemonte;
  • 50 in Liguria;
  • 12 nel Lazio.

Tutti questi casi, in particolare, si riferiscono esclusivamente a suini selvatici, e non anche domestici, e hanno provocato un impatto economico devastante, dal momento che il Piemonte e le vicine Lombardia ed Emilia-Romagna rappresentano il fulcro dell’intera produzione suinicola a livello nazionale, ma anche per quanto riguarda i prodotti a base di carne suina destinati all’esportazione.

Il Piano prevede delle misure diverse in base alle varie zone. In particolare:

  • nelle zone di restrizione viene applicato un piano di eradicazione, con la previsione di obiettivi nel breve, medio e lungo termine;
  • nelle zone indenni, dove la situazione epidemiologica è stabile e la probabilità di diffusione del virus è bassa, si attua un sistema di sorveglianza passiva, incentrato sul rafforzamento dei seguenti aspetti:
    • il sistema dei controlli;
    • la diffusione delle informazioni;
    • la conoscenza della malattia;
    • l’implementazione delle misure di biosicurezza.

Oltre ad attenersi a questo sistema di sorveglianza disposto dal Piano, le regioni indenni dovranno provvedere anche alla redazione di un proprio Piano, il quale deve includere le seguenti misure:

  • la ricognizione della consistenza della specie cinghiale all’interno del territorio di competenza suddivisa per provincia;
  • l’indicazione e le modalità di attuazione dei metodi ecologici;
  • l’indicazione delle aree di intervento diretto, delle modalità, dei tempi e degli obiettivi annuali del prelievo esclusivamente connessi ai fini del contenimento della peste suina africana.

Il Piano di sorveglianza ed eradicazione della PSA per il 2023 si pone come obiettivo generale quello di proteggere e di tutelare il patrimonio suinicolo nazionale da ulteriori incursioni del virus sulle zone indenni, controllare la diffusione dell’infezione ed eradicare la malattia nelle zone infette.

Ecco, invece, quali sono gli obiettivi specifici che rientrano nell’attività di sorveglianza delineata per le regioni indenni:

  • il consolidamento del sistema nazionale di allerta precoce per la peste suina africana;
  • il miglioramento quali-quantitativo della sorveglianza passiva negli allevamenti di suini e nelle popolazioni di cinghiali;
  • la prosecuzione delle iniziative per l’informazione e la formazione degli stakeholders.

In particolare, ecco quali sono le misure che sono state previste dal Piano nazionale per la PSA:

  • la sorveglianza passiva nelle popolazioni di cinghiali;
  • la sorveglianza passiva negli allevamenti di suini;
  • la gestione della popolazione di cinghiali;
  • la verifica dei livelli di applicazione delle misure di biosicurezza;
  • la campagna di formazione ed informazione degli stakeholders.