Il rifacimento facciata esterna è uno dei tanti interventi realizzati per mantenere l’immobile in buono stato manutentivo.
Come è noto l’aspetto di un immobile parte dalla facciata. Presupponendo una vendita o semplicemente per mantenere la casa in un ottimo stato conservativo, occorre eseguire specifici lavori.
Una prassi che accomuna tanti proprietari che spesso si ritrovano a fare i conti con un elenco abnorme di spese.
Non sempre si sceglie di cambiare colore all’immobile a caso, spesso l’intervento di rifacimento della facciata è dettato dall’esigenza d’intervenire prima che l’intervento di venti più complesso, con l’aggiunta di costi dovuti alla manutenzione, anche al rifacimento dell’intonaco e così via.
Il secondo aspetto riguarda la fine del bonus facciate e la non possibilità di attingere a una risorsa necessaria per contenere i costi.
Ad oggi, sono pochi coloro che possono utilizzare ancora i benefici del bonus facciate.
Infatti, è pur vero che il 31 dicembre 2022 si è chiuso portando via le disposizioni normative previste per il bonus facciate.
Per ora, possono ottenere una detrazione fiscale nella misura del 60 per cento, i proprietari d’immobili, che hanno realizzato opere di rifacimento della facciata esterna prima della chiusura dell’anno 2022.
Rifare la facciata casa con l’Ecobonus, è possibile?
E ovviamente, per gli interventi di rifacimento della facciata si può attingere ad altre agevolazioni.
I proprietari degli immobili possono richiedere i benefici contenuti nei diversi “pacchetti casa”. Quindi, per sfruttare tutte le agevolazioni previste per il 2023, occorre orientarsi sul bonus ristrutturazione.
Infatti, pur se in questo caso il beneficio risulta molto ridotto, esiste la concreta possibilità di realizzare un intervento di rifacimento della facciata esterna portando in detrazione il 50 per cento della spesa sostenuta.
Del resto, la conferma di questa opportunità arriva proprio del campo di azione del bonus ristrutturazione nella misura del 50 per cento. I proprietari che utilizzato questo incentivo, possono godere di una detrazione fiscale ripartita in 10 quote annuali.
L’importo resta unico e invariato, ciò significa che le rate annuali da portare in detrazioni saranno del medesimo valore. La scelta cade sullo sconto in fattura o cessione del credito.
Bonus ristrutturazione 2023: guida dall’Agenzia delle Entrate
Per spazzare via ogni dubbio ci soffermeremo sulle direttive promosse dall’Agenzia delle Entrate nella guida realizzata per spiegare il campo di azione del bonus ristrutturazione.
La realizzazione degli interventi realizzati sulle singole unità immobiliari, per cui si può richiedere l’agevolazione fiscale sono diversi tra cui:
– manutenzione straordinaria;
– restauro e risanamento conservativo;
– ristrutturazione edilizi.
In particolare, nelle opere della ristrutturazione edilizia possono essere compresi gli interventi realizzati per modificare l’aspetto del fabbricato, rispetto a quello precedente.
Ad esempio, possono essere oggetto gli interventi di ristrutturazione edilizia diretti a:
- demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria dell’immobile preesistente;
- modifica della facciata;
- realizzazione di una mansarda o di un balcone e così via.
È interessante capire che la forma e la natura della detrazione fiscale che spettano per la ristrutturazione delle parti comuni di edifici condominiali. In particolare, rapportato al bonus facciate, spettano diverse agevolazioni fiscali, tra cui:
- “50 per cento delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare;
- 36 per cento con il limite massimo di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare, delle somme che saranno pagate dal 1° gennaio 2025”.
Infine, i proprietari degli immobili possono portare in detrazione la spesa sostenuta, sfruttando le potenzialità del bonus ristrutturazione in base alla quota millesimale di proprietà o dei diversi criteri regolamentati degli articoli 1123 e seguenti del codice civile.
Il beneficio viene rilasciato in presenza di un pagamento eseguito a mezzo bonifico parlante.