Come riportato in un’intervista, Leonardo Chiapparelli – il sopravvissuto all’incidente avvenuto a Roma, sulla Nomentana, lo scorso 27 gennaio, in cui hanno perso la vita cinque ragazzi tra i 17 e i 21 anni – si dice distrutto dal dolore dopo aver saputo della scomparsa dei suoi compagni di una vita.
“Me li ha portati via tutti, tutti e tre”, spiega il giovane a chi sta andando a trovarlo all’ospedale Sant’Andrea dove si trova ricoverato. Il papà del ragazzo, Giuseppe, ha spiegato ai media come il figlio stia meglio a livello fisico, mentre sul piano psicologico i medici stanno tendando di tutelarlo: visite ai familiari stretti e nessuna possibilità di visionare i social. Il papà poi, ha continuato così: “Ha chiesto subito degli amici… abbiamo provato a dirgli che erano in altri ospedali, poi gli psicologi hanno deciso di dirgli subito la verità, in presenza dei genitori. Ha pianto. E ha smesso di chiedere. I suoi amici gli mancano – spiega suo padre – non me l’ha detto ma lo conosco. So cosa sta passando in questo momento.” Il padre poi, conclude così:
“Come sto adesso? Mi sento un privilegiato, non so spiegare bene e non trovo il termine. Spero che queste stragi non accadano più.”
Le parole dall’ospedale del superstite dell’incidente della Nomentana
Dell’incidente a Nomentana, il giovane Leonardo non ricorda nulla, ma “solo un botto” – fanno sapere dall’ospedale.
Il giovane – dice il procuratore di Tivoli Francesco Menditto – sarà molto utile alla ricostruzione della dinamica dell’incidente: “Il ragazzo che è sopravvissuto rilascerà ai carabinieri le dichiarazioni utili appena possibile. Questo vuol a dire quando i medici lo riterranno pronto a ripercorrere l’accaduto”. A chiarire la dinamica dell’incidente saranno anche i risultati delle autopsie che saranno svolte a breve dai medici legali. I pm di Tivoli hanno affidato l’incarico nella giornata di ieri e gli esami autoptici saranno effettuati dall’Istituto di Medicina Legale della Sapianza: per i risultati – oltre a quelli tossicologici di rito – si dovrà aspettare alcuni giorni. Nel frattempo la comunità di Fonte Nuova, alle porte di Roma, si preparano a salutare i cinque giovani e valutano la possibilità di far svolgere le funzioni funebri in un luogo comune per permettere a tutti i conoscenti parteciparvi.