“Addio Iran“. Con un post su Instagram la sciatrice Atefeh Ahmadi ha dato l’addio alla sua nazione per trasferirsi in Germania e continuare la sua carriera sportiva. “Ho lasciato l’Iran per raggiungere il mio obiettivo, ma il mio cuore è con l’Iran. Amo il mio Iran. Amo la mia gente” le parole dell’atleta. Ahmadi, poco più che ventenne, è stata l’unica donna iraniana a qualificarsi per le Olimpiadi invernali di Pechino 2022 in cui è stata anche porta bandiera della nazione persiana.
Addio Iran. All’origine motivi politici
Addio Iran. Impossibile non tenere in considerazione il momento che sta attraversando la repubblica islamica per capire il motivo del momentaneo addio. “Se potessi, starei al fianco delle persone in modo che possiamo raggiungere la libertà insieme”, ha spiegato l’olimpionica. L’Iran è scoppiato in proteste nel settembre dello scorso anno in seguito alla morte in custodia della 22enne Mahsa Amini, una donna iraniana di origine curda, dopo essere stata arrestata per presunta violazione delle regole di abbigliamento della repubblica islamica. Centinaia di persone sono state uccise nella conseguente repressione della sicurezza come riporta il gruppo norvegese Iran Human Rights mentre le autorità continuano a parlare solamente di arresti.
Ahmadi ha affermato di aver richiesto un visto in modo indipendente e che l’applicazione tramite la federazione sciistica iraniana richiedeva un atto di proprietà come deposito cauzionale alla federazione. In modo velato, ha fatto notare che il governo continua a fare pressioni sullo sport affinchè venga data priorità agli uomini così come ostacola i viaggi all’estero sottoponendo gli atleti ad una sorveglianza costante. “Gli addetti degli aeroporti ci controllano i passaporti per poi tenerseli e affidarli al personale di sicurezza che ci segue in tutti i nostri viaggi. Addirittura monitorano qualunque cosa facciamo, per fare un esempio ci controllano la carne che mangiamo e i succhi di frutta che beviamo” ha detto Ahmadi.
L’atleta ha poi concluso con una promessa: “La mia famiglia ha fatto degli enormi sacrifici per permettermi di diventare una atleta a certi livelli. Ho parlato molto con loro prima della mia decisione e gli ho promesso che raggiungerò grandi obiettivi attraverso questa mia decisione. Chiaramente è una promessa che faccio anche a tutto il mio paese. Sono orgogliosa di poterlo rappresentare in competizioni importanti“.
La replica della federazione
Il capo della federazione sciistica iraniana Abbas Nazarian ha affermato che la mossa di Ahmadi “è stata una decisione personale e sembra essere stata pianificata da tempo. Rimane una delle migliori nello sci iraniano ma non nascondiamo il dispiacere per la sua scelta visto che l’abbiamo supportato dal primo giorno in ogni modo. Ahmadi è una sciatrice che ha potenziale e sono sicuro che potrà essere competitiva per tanti anni ancora ma noi come federazione non possiamo gestire le decisioni personali degli atleti”.
Altri atleti hanno lasciato l’Iran
Ahmadi non è la prima atleta donna a lasciare l’Iran di recente. La famosa giocatrice di scacchi Sara Khadem è fuggita insieme al marito e al figlio dopo aver preso parte ai Campionati del Mondo Rapid e Blitz 2022 della FIDE in Kazakhstan rifiutandosi di indossare l’hijab, il tipico copricapo indossato dalle donne musulmane obbligatorio in Iran. Ignota la destinazione, secondo quanto hanno riferito dal quotidiano spagnolo El Pais, la 25enne si è trasferita in Spagna dove possiede un appartamento. Le fonti hanno inoltre precisato di non sapere se la campionessa abbia già ottenuto un permesso di soggiorno spagnolo grazie alla sua proprietà o se intenda chiedere asilo politico. Nel 2020 invece è stata l’atleta di taekwondo Kimia Alizadeh, prima medaglia olimpica femminile iraniana, a lasciare la repubblica islamica per andare a vivere ed allenarsi nei Paesi Bassi.