Ha dimensioni internazionali la manifestazione di solidarietà a sostegno di Alfredo Cospito, il leader degli anarchici in carcere a Sassari in regime di 41 bis. Il 55enne piemontese ha iniziato da quasi 100 giorni lo sciopero della fame ed è apparso particolarmente deperito nell’ultimo controllo medico, al punto che si temeva potesse non presentarsi alla prossima udienza (poi anticipata).
Nella giornata di sabato si sono svolti cortei a Roma, Torino e Trieste, ma non sono mancati gesti minatori sempre più frequenti da quando Cospito è stato condannato per i suoi reati avvenuti oltre dieci anni fa.
Parrebbe ricondurre alla matrice anarchica il duplice attentato alle ambasciate italiane di Berlino e Barcellona di ieri, che si somma ad altri gesti analoghi di carattere minatorio verso figure istituzionali.
Alfredo Cospito, tra i blitz anarchici anche l’abitazione di un imprenditore
In Germania sono diversi i fatti presumibilmente di stampo anarchico a sostegno di Alfredo Cospito avvenuti ieri. Oltre alle scritte che chiedono l’immediata scarcerazione sono apparsi anche episodi di vandalismo contro simboli della globalizzazione e del potere: è il caso dell’incendio doloso appiccato a una stazione di ricarica per auto elettriche, di proprietà di Amazon.
Tornando all’interno dei nostri confini, a Roma i manifestanti si sono riuniti in Piazza Trilussa. Come previsto, i dissidenti hanno cercato di forzare il cordone della Polizia, trovando la resistenza degli agenti. Al che si è passati a lanci di bottiglie ed esplosione di fumogeni, con il corteo che si è successivamente disperso. Scene analoghe a Trieste, mentre a Torino (dove si tengono le udienze e dove l’allerta rimane altissima) è stato dato alle fiamme un ripetitore. A Perugia blitz minatorio con carne avvelenata nell’abitazione di Giorgio Del Papa, imprenditore noto alle cronache per un incidente sul lavoro nella ditta di sua proprietà avvenuto nel 2006, in cui morirono quattro persone. Quest’ultimo caso viene interpretato come differenza di trattamento tra chi ha causato vittime e chi invece non ha ferito o ucciso nessuno. Scritte e messaggi di sostegno a Cagliari, nel mirino il palazzo della Regione Sardegna.