Giovanbattista Fazzolari, senatore Fdi e sottosegretario all’Attuazione del programma, è certamente uno dei personaggi meno banali del nuovo governo guidato da Giorgia Meloni

I primi 100 giorni del governo Meloni sono stati nel complesso molto positivi e tutti gli indicatori lo confermano

Nel prosieguo dell’intervista Fazzolari illustra anche i macrodati economici che testimoniano un quadro ottimistico: “lo spread in discesa, la borsa in rialzo, i dati di crescita del Pil rispetto alle previsioni e una crescente fiducia di imprese e famiglie“.

Fazzolari (Fdi): “Governo Meloni può essere valutato solamente nel 2027”

Giovanbattista Fazzolari veste dunque i panni dell’avvocato difensore nel tirare le somme dei primi 100 giorni del governo Meloni, e lo fa con toni pungenti.

Non siamo riusciti a raccontare bene le cose che abbiamo fatto, eravamo troppo impegnati a farle“, questo un altro passaggio a forti tinte ironiche, a cui si accompagna la critica nei confronti delle opposizioni parlamentari e dei media per la prospettiva adottata nella narrazione su alcuni provvedimenti attuati dall’Esecutivi nei primi tre mesi al timone del Paese. Ma anche sui rumor riguardanti presunti dissidi all’interno della maggioranza Fazzolari spegne sul nascere ogni insinuazione giustificando la “leadership molto forte di tutti i partiti”.

Anche in questo caso il sottosegretario elenca per filo e per segno ciò che intende con le sue parole. Per esempio, parlando del controverso dossier sul Pos e i pagamenti elettronici, lo cita come modello di “resistenza” causato da oltre dieci anni di governi di centrosinistra “che rende difficile qualsiasi operazione per un governo di rottura come quello attuale.

Un altro punto che ha sollevato più di qualche contestazione rispetto all’operato del governo è la mancanza di una definizione delle priorità. Come già fatto da alcuni suoi colleghi di via della Scrofa, anche Fazzolari ribadisce che “la priorità è sempre stata e continua a essere il caro energia“. Oltre al tema bollette, al centro della Manovra, bisogna lavorare anche sugli investimenti nella produzione e nella trasmissione dell’energia.

Il senatore conclude poi con una postilla sulle future intenzioni governative, con qualche spoiler. Il programma è piuttosto vasto e spazia dalla riforma del sistema burocratico e del codice degli appalti, all’incremento della sicurezza nelle grandi città, fino alla riforma del presidenzialismo. Su autonomia e giustizia, altri nodi sul pettine, Fazzolari prende tempo e ricorda che “il governo non sta correndo una gara sui 100 metri piani“.