Almeno tre persone sono state uccise e più di 800 ferite a causa di una violenta scossa di terremoto di magnitudo 5,9 che ha colpito l’Iran sabato sera ora locale.
L’agenzia di stampa statale iraniana IRNA ha dichiarato che il terremoto ha colpito la città di Khoy, nella provincia dell’Azerbaigian occidentale, nel nord-ovest dell’Iran, intorno alle 21:44, citando come fonte il Centro sismologico iraniano di Teheran, a una profondità di 7 km.
Almeno 580 persone sono rimaste ferite e 70 villaggi sono stati danneggiati (blackout elettrici segnalati a ripetizione), ha riferito l’agenzia di stampa semiufficiale iraniana Mehr. L’agenzia ha dichiarato che sono in corso operazioni di soccorso e di valutazione dei danni.
Anche il Servizio geologico degli Stati Uniti (USGS) ha registrato la scossa con una magnitudo di 5,9.
“La scossa è stata così forte da essere avvertita in molte regioni della provincia dell’Azerbaigian occidentale, causando preoccupazione tra i residenti. È stata avvertita anche in diverse città, tra cui il capoluogo della provincia di Tabriz, nella vicina provincia dell’Azerbaigian orientale“, ha riferito l’IRNA.
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Mohammad Sadegh Motamedian, governatore della provincia dell’Azerbaigian occidentale, ha dichiarato di aver prontamente attivato tutte le procedure di emergenza, specialmente per quanto concerne la macchina dei soccorsi e il trasporto negli ospedali vicini. Dalla scossa più intensa sono state registrate più di 40 scosse di assestamento, la più forte delle quali di magnitudo 4,2.
La zona presenta un rischio sismico medio-basso, sebbene sia la più soggetta a movimenti tellurici. Dando uno sguardo allo storico, si nota che l’area ha registrato parecchi sciami sismici, alcuni anche abbastanza intensi, che non hanno provocato vittime e non hanno lasciato danni ingenti. In ogni caso i danni sono stati segnalati solo nelle aree in cui gli edifici erano più vecchi e non fortificati, dunque la situazione pare sotto controllo anche se è forte il timore che l’evento possa ripetersi nell’immediato. I filmati diffusi in rete mostrano le strade di Khoy riempirsi di traffico nella tarda serata di sabato, mentre i residenti abbandonavano le loro case. Molti di loro si sono sistemati in tende temporanee con temperature esterne particolarmente rigide.
Babak Mahmoudi, capo dell’Organizzazione per il soccorso e l’assistenza del Paese, ha dichiarato ai media statali che due carichi di aiuti sono partiti dall’aeroporto Mehrabad di Teheran poco dopo la mezzanotte, mentre decine di camion pieni di articoli di soccorso sono partiti per Khoy dalle province circostanti.