Domani mattina Novak Djokovic si giocherà gli Australian Open 2023 in una finale contro il greco Stefanos Tsitsipas: oltre a poter vincere il primo Slam della stagione chi alzerà il trofeo diventerà anche il numero uno del ranking ATP scalzando la corona a Carlos Alcaraz dopo venti settimane.

Il serbo è alla ricerca del decimo trionfo a Melbourne Park, dove è imbattuto dal 2018. Se vincesse arriverebbe a 22 trofei Major, agganciando Nadal nella classifica all time.

Situazione diversa per il greco, alla ricerca del primo slam dopo aver perso la finale del Roland Garros 2021 proprio contro Djokovic. A distrarre Nole in questa marcia di avvicinamento le vicende che hanno coinvolto il padre, immortalato in alcune foto con alcuni tifosi pro-Putin.

Le parole del direttore degli Australian Open

Si è esposto anche sulla vicenda Craig Tiley, direttore degli AO, che ha spezzato una lancia a favore di Srdjan, avvertendo però la famiglia Djokovic di prestare attenzione, vista la risonanza della vicenda..

Ho avuto la possibilità di parlare con la famiglia di Novak Djokovic e mi hanno assicurato che Srdjan non è un sostenitore della guerra. Nole e il suo team hanno avuto un atteggiamento impeccabile e sono consapevoli di quanto sia importante evitare certe situazioni. Ho detto loro di essere cauti, perché questa vicenda ha avuto una grande risonanza in Australia ed è fondamentale stare attenti ai messaggi che vengono trasmessi. Sappiamo che potrebbero esserci persone che vengono al torneo con intenti nocivi, quindi ho suggerito loro di stare alla larga da certi individui

L’apologia di Djokovic

Novak si era già espresso sull’inconveniente.

Alcuni media hanno interpretato in modo sbagliato ciò che è successo. Non c’era alcuna intenzione di sostenere la guerra o qualcosa del genere. Mio padre era solo di passaggio e pensava di fare una foto con dei tifosi serb