Oltre alle cruente immagini che ritraggono l’arresto di Tyre Nichols a Memphis sono stati diffusi anche i filmati che ritraggono la brutale aggressione subita dal marito della deputata Nancy Pelosi, Paul Pelosi, avvenuta lo scorso ottobre nella casa della coppia a San Francisco.
In breve, un uomo aveva fatto irruzione nell’abitazione brandendo un martello e minacciando il compagno dell’ex Speaker della Camera. Poi la richiesta di aiuto alla polizia, intervenuta arrestando l’aggressore.
Interpellata sui contenuti video riguardanti il marito, Pelosi ha dichiarato di non aver alcuna intenzione di guardarli di persona.
Non ho visto l’irruzione e non ho assolutamente intenzione di vedere l’assalto mortale alla vita di mio marito
Nancy Pelosi, ex Speaker Camera Usa
Aggressione al marito di Nancy Pelosi, il vero obiettivo era l’ex Speaker
Aggressione al marito di Nancy Pelosi, pubblicati a tre mesi dall’assalto i video che ritraggono quei momenti concitati. La decisione è stata redatta dal giudice della Corte Superiore di San Francisco, Stephen M. Murphy, il quale ha stabilito che non c’era motivo di tenerlo segreto
A riprendere l’accaduto sono le body cam degli agenti accorsi nella villa dove vive la coppia (mentre Nancy in quel momento si trovava a Washington). Svelata anche l’identità dell’aggressore, David DePape, il cui profilo si vede in maniera nitida non appena i poliziotti fanno irruzione varcando la porta. La prima scena ripresa mostra Pelosi e DePape mentre si contendono il possesso del martello, con i funzionari che riescono a separarli procedendo all’arresto dell’assalitore.
Ma oltre ai filmati video, che comprendono le riprese dell’impianto installato dai Pelosi, sono stati pubblicati anche gli audio della telefonata di Paul Pelosi al 911 e dell’interrogatorio informale tra DePape e un’agente di polizia. Al suo interno si sente chiaramente DePape affermare la sua intenzione di rapire l’ex Speaker “per frantumarle le rotule”, e questo spiegherebbe la presenza del martello. Tuttavia, l’armamentario completo prevedeva un rotolo di nastro adesivo, una corda bianca un paio di guanti di gomma e di stoffa e un diario. L’uomo è in stato di fermo in attesa del processo.