Lo sciatore sepolto dalla valanga in Val Badia è stato ritrovato vivo.
Per un’intera notte, l’uomo è rimasto sommerso dalla neve ad una temperatura di -10 gradi.
Gli uomini del soccorso alpino lo hanno cercato per quasi 20 ore prima di ritrovarlo vivo e cosciente.
Sciatore ritrovato vivo in Val Badia, la dinamica della vicenda
Ieri, 27 gennaio 2023, Carluccio Sartori, 54enne di Villanova Marchesana, è stato estratto vivo dopo aver trascorso circa 18 ore sotto la massa di neve ghiacciata.
I soccorritori dell’Aiut Alpin Dolomites, lo hanno individuato poco prima delle 11.00, grazie al segnale dell’Arva e a una mano che si stagliava nel bianco.
Tra lo stupore di tutti, lo scialpinista polesano era miracolosamente sopravvissuto sotto la valanga.
Gli stessi uomini del soccorso, hanno ammesso: “Non ci potevamo credere nemmeno noi”.
Pare infatti, che l’uomo si sia salvato grazie ad una sorta di caverna di ghiaccio formatasi attorno a lui, definita “effetto igloo”. Nonostante il 54enne sia rimasto a lungo ad una temperatura di 10 gradi sottozero, quando è stato recuperato era comunque in grado di parlare e di capire tutto.
Lo scialpinista si era disperso la mattina dello scorso giovedì, 26 gennaio 2023 durante un’escursione sulle Dolomiti.
Non vedendolo tornare al “Camping Sass Dlacia” a San Cassiano, dove alloggiava, i familiari hanno lanciato l’allarme e diverse squadre del soccorso alpino di Alta Badia e San Cassiano hanno iniziato le ricerche durante la notte.
Sciatore trovato vivo in Val Badia, coperto dalla neve per diverse ore: l’allarme della figlia
A dare l’allarme era stata la figlia Irene Sartori, preoccupata per il mancato rientro del padre al camping.
La ragazza ha, infatti, raccontato:
“Dal primo pomeriggio non rispondeva alle telefonate e non riceveva i messaggi, per questo ci siamo preoccupati. Abbiamo provato a chiamare il campeggio in cui alloggiava, per sapere se fosse rientrato. Ci hanno detto di no, a quel punto abbiamo chiamato il soccorso alpino”.
Il 54enne era infatti, partito da solo per andare a sciare sull’Alpe di Fanes quando è stato sorpreso da una valanga nel primo pomeriggio.
Hubert Messner dell’Aiut Alpin Dolomites ha spiegato ai giornalisti:
“Abbiamo sorvolato tutta la zona, dal Piz Lavarella al Fanes fino a passo Falzarego controllando diversi coni di valanghe. Avevamo ancora poco carburante e abbiamo deciso di sorvolare solo il Setsass, prima di tornare alla base a Pontives e lì in cuffia abbiamo sentito il bip-bip dell’Arva, prima singoli e poi a intervalli sempre più ristretti”.
Le ricerche e il recupero dell’uomo, quali sono le sue condizioni
Fin da subito, le squadre di San Vigilio di Marebbe e dell’Alta Badia hanno concentrato le ricerche sul gruppo delle Conturines, dove era stato localizzato per l’ultima volta il cellulare di Sartori.
Invano, i soccorritori hanno continuato a cercarlo fino alle 4.30 di notte, procedendo con cautela anche in alcune delle zone più a rischio valanghe.
Poi, però, in mattinata, è stato udito il segnale proveniente dal dispositivo elettronico Arva che ha la funzione di segnalare coloro che rimangono sepolti sotto le valanghe.
Ecco cosa ha raccontato uno dei soccorritori:
“Abbiamo sorvolato diverse valanghe a un certo punto abbiamo visto una mano che sbucava dalla neve. Con un altro tecnico sono sceso dall’elicottero, tirando fuori lo scialpinista. Non ci potevamo credere, dopo quasi 20 ore sotto la neve era ancora vivo”.
Dopo il ritrovamento e il recupero, lo sciatore è stato trasferito all’ospedale di Bolzano dove è ora ricoverato in terapia intensiva.
Le sue condizioni di salute sembrano in miglioramento e le prossime ore saranno decisive. Al momento, il 54enne resta in prognosi riservata.
La figlia, Irene di 19 anni ha affermato speranzosa:
“Papà si sta riprendendo, ora i medici lo terranno monitorato. Speriamo per il meglio, lui è forte”.