Si è spento in nottata, all’età di 79 anni, a causa di una polmonite bilaterale per cui era ricoverato da una settimana all’ospedale di Erba, Carlo Tavecchio, ex presidente dalla Figc e storico Sindaco di Ponte Lambro, sua cittadina di nascita, in provincia di Como. Sono in tanti a ricordarlo prima dell’ultimo saluto, che si terrà il prossimo lunedì 30 gennaio nel suo Comune.

Tavecchio Ponte Lambro: storia di un legame indissolubile

Classe 1943, Carlo Tavecchio è noto al grande pubblico per aver ricoperto, dal 2014 al 2017, la carica di presidente della Figc (Federazione Italiana Giuoco Calcio), ma per molti è ricordato anche come Sindaco. Diplomatosi in ragioneria, ancora giovane divenne dirigente bancario presso la Banca di Credito Cooperativo dell’Alta Brianza. Aveva 33 anni quando si candidò per la guida del suo Comune nelle liste della Democrazia cristiana, ottenendo la carica e venendo rieletto per ben quattro mandati consecutivi, dal 1976 al 1995. Sempre a Ponte Lambro, fu tra i promotori della nascita, nel 1974, del Polisportiva comunale e, in ambito calcistico, fu presidente dell’ASD Pontelambrese, società dilettantistica che durante la sua gestione arrivò a disputare anche il campionato di Prima Categoria. Un legame indissolubile, quello con la sua cittadina, oltre che con il calcio: prima di diventare capo dei Dilettanti, nel 1999, aveva iniziato la sua carriera nel Comitato Regionale Lombardo, facendo capolino come consigliere prima di diventare presidente. Un mondo, quello del pallone, che ha contribuito a rivoluzionare, comprendendo per primo, ad esempio, che l’erba sintetica usata sui campi sarebbe stata la risorsa del calcio italiano. Per il suo spirito rivoluzionario sono in tanti a ricordarlo, oggi, nel giorno della sua scomparsa, prima dell’ultimo saluto, in programma per lunedì prossimo proprio a Ponte Lambro.

I messaggi di cordoglio arrivati sui social

Era una persona diretta, schietta, indomita e un po’ guerriera, ma anche una presenza vivace e costante nella vita di Ponte Lambro, il suo paese, che non mancava mai di portare ad esempio e su cui era sempre pronto a dare un consiglio o suggerimento – lo ricorda Andrea Cattaneo, ex primo cittadino del Comune -. Ci mancherà la sua ironia, il suo apporto, quella capacità di essere pronto e disponibile in ogni frangente”. Ma sono a decine i messaggi di cordoglio per Tavecchio e per i suoi familiari, come quello diffuso in una nota dai componenti del Consiglio direttivo del Comitato Regionale Lombardo, di cui era ancora presidente, che fanno sapere:

Con sgomento piangiamo la sua improvvisa scomparsa. Non vogliamo qui ricordare il prestigioso e inimitabile curriculum sportivo del presidente, già dirigente di società e dirigente federale partito dal Comitato lombardo per approdare alla presidenza della Lega nazionale dilettanti, prima, e della Federazione italiana gioco calcio, poi, mettendosi di nuovo a disposizione del Crl dal 9 gennaio 2021, ma vogliamo tenere impresso nelle nostre menti e nei nostri cuori l’uomo brillante, dallo smisurato spirito di servizio e battagliero nel portare avanti tutte le istanze in favore del tanto amato mondo del volontariato e del sociale espresso dal calcio dilettantistico e giovanile. Caro presidente – proseguono -, hai corso per tutta la tua vita a massima velocità: ora riposa in pace.

Ci sono uomini di sport che hanno attraversato la vita di tutti noi lasciando un segno importante e a cui solo il tempo ha reso il giusto merito. Carlo Tavecchio è stato, per chi ha avuto la fortuna di percorrere con lui anche soltanto un breve tragitto del suo percorso di vita sportiva, un punto di riferimento e fonte di ispirazione. La concretezza, la genuinità, la capacità di non mollare mai, di mettersi sempre in gioco ed accettare le difficoltà a testa alta, con la consapevolezza che alla sconfitta segue sempre una nuova sfida nella quale trovare riscatto e soprattutto una grande passione per il suo mondo, il mondo del calcio; queste erano le caratteristiche che più di ogni altre lo rappresentavano al meglio”, scrive invece Marco Riva, presidente del CR Coni Lombardia, ricordando il suo “prezioso insegnamento”.