EGAN BERNAL VUELTA – Dopo la prima gara stagionale, alla Vuelta a San Juan in Argentina, Egan Bernal ha espresso le sue sensazioni a un anno di distanza dalla bruttissima caduta sulle strade di casa ai microfoni di Eurosport.

Non è stato facile per lui ricominciare, forte anche dell’idea che non ce l’avrebbe fatta a tornare in sella: “Ho trascorso molte ore in sala operatoria. Mi è stato anche detto che alcune persone pensavano che fossi morto, e c’è stata anche una buona possibilità di rimanere su una sedia a rotelle, quindi non pensavo proprio che sarei stato in grado di tornare su una bicicletta“.

Il corridore della Ineos Grenadiers è stato aiutato soprattutto dalle persone che gli sono accanto da sempre, ma ha raccontato le difficoltà vissute in quel periodo: “L’unica cosa a cui pensavo era vivere e stare con la mia famiglia. I primi giorni ho dovuto imparare di nuovo a camminare, è super complicato. Mangiare, lavarmi i denti, fare la doccia. Queste sono state le prime cose che ho dovuto dovuto imparare. E solo per riuscirci, mi ci sono voluti due mesi, poi chissà quanto tempo mi ci vorrà per tornare a un livello competitivo in un gruppo… sono state ore di lavoro, ma ho avuto il supporto della mia famiglia, di tutta la squadra ed è stato un grande lavoro“.

Egan Bernal Vuelta, prima l’ossessione per il Tour… poi il cambiamento di direzione

Cambiano le dinamiche e di conseguenza cambiano anche gli obiettivi: “Dopo il Tour de France 2019 ero ossessionato dal Tour. Se non vincevo il Tour sarebbe stata la fine del mondo e la realtà non è così. Siamo professionisti e amiamo il ciclismo ma tutti abbiamo una mamma, un papà o qualcuno che ci aspetta a casa e questo è molto più importante del Tour de France“.

Egan Bernal metterà tutte le sue forze per prevalere sugli altri, ma se non ce la dovesse fare, non ne farà scoppiare un caso, consapevole delle qualità degli altri campioni: “Voglio ancora vincere e mi sveglio ogni mattina con l’obiettivo di essere il migliore, ma se non ce la faccio va bene. Ho la mia famiglia, il mio cane che aspetta a casa felice di vedermi. Non importa se vinco qui a San Juan o no. E darò la migliore versione di me stesso. Sarò professionale. Se ce n’è uno migliore… Remco, Pogacar, Vingegaard… sono i migliori al mondo. Cosa posso fare?“.

epa10125672 Egan Bernal of Team Ineos Grenadiers at the second stage, a time trial, of the PostNord Tour of Denmark in Assens, Denmark, 17 August 2022. EPA/Bo Amstrup DENMARK OUT

Il ritorno di Egan Bernal dopo il terribile scontro contro il pullman

Era il 24 gennaio 2022, quando la stampa colombiana ha reso nota la notizia di un incidente in allenamento del ciclista del Team Ineos-Grenadiers. Dopo aver riportato una frattura della rotula e del femore, Egan Bernal è stato operato, e questo gli ha creato parecchi problemi a livello fisico e psicologico, tanto da portarlo a pensare di doversi ritirare dal ciclismo.

Le fotografie diffuse dai media locali avevano immortalato Bernal sdraiato a terra vicino al retro di un autobus, accerchiato dai suoi compagni di squadra. Gli stessi, sono stati i primi a prestargli immediatamente soccorso, dopodiché, è arrivata l’ambulanza dopo pochi minuti. I medici in quel momento, capirono fin da subito le conseguenze serie dell’impatto.

Il quadro riportato dalla Polizia, affermava che il giovane pluricampione (Tour de France 2019 e Giro d’Italia 2021), “soffre di ferite multiple”, dichiarando che si trovava dunque in una clinica nei pressi di Bogotà.

Oggi Egan sta bene, ma il percorso per tornare al 100%, come detto anche da lui, è ancora molto duro.