Poco meno di un mese dopo la sua scomparsa, il settimane tedesco Focus rivela una clamorosa indiscrezione sui motivi per i quali Papa Benedetto XVI°, ossia Joseph Ratzinger, avrebbe proferito le dimissioni nel febbraio 2013: l’insonnia. L’autorevolezza delle fonte è assoluta, dal momento che è lo stesso Papa emerito ad averlo confidato in una lettera inviata poche settimane prima (precisamente a fine ottobre) della sua morte al biografo.
Dimissioni Benedetto XVI°, insonnia sgradita presenza sin dal principio
Da Ratzinger a Peter Seewald fino a Focus: questa la catena di successione che ha portato alla rivelazione dei problemi di insonnia di cui soffriva Benedetto XVI° durante gli anni del suo pontificato, fino a obbligarlo alle dimissioni dopo circa 7 anni a capo della Santa Sede.
Un vero e proprio compagno, la cui presenza si è fatta via via sempre più scomoda. Nella lettera da lui firmata, il defunto Papa emerito parla di “motivo centrale” alla base della decisione di ritirarsi dalla massima carica della Chiesa, che portò poi all’elezione successiva (avvenuta nel novembre 2013) di Papa Bergoglio.
L’insonnia lo aveva accompagnato ininterrottamente dalle Giornate mondiali della Gioventù a Colonia, avvenute nell’agosto 2005 dopo essere salito a San Pietro a seguito dell’addio a Papa Giovanni Paolo II°. Di fatto, Ratzinger ha dunque vissuto con un fastidio che lo ha costretto a ricevere assistenza praticamente ininterrotta, a ponderare la sua attività spirituale e istituzionale, trovando comunque sempre le rassicurazioni dei consulti medici.
A quanto pare, tuttavia, dopo un lungo lasso di tempo anche il rimedio più tradizionale contro l’insonnia, ossia i sonniferi, avrebbe progressivamente perso efficacia. Nell’articolo si legge inoltre che fu proprio l’eccessiva quantità di sonnifero assunta a far perdere i sensi a Benedetto XVI° durante un viaggio in Sudamerica nel 2012: in preda al sonnambulismo, Ratzinger sbatté infatti il capo contro uno stipite cadendo a terra e perdendo molto sangue.
Il tono della lettera è quello di un uomo consapevole della propria debolezza e sicuro dei limiti causati dai medicinali. Non a caso scelse anche il momento più opportuno per non cancellare il viaggio in Brasile, che divenne il primo impegno di Papa Francesco dal suo insediamento in Vaticano.