Sopravvissuto Aushwitz rivive dramma. Nel Giornata della Memoria fa ricordare attraverso la realtà virtuale un evento vissuto in prima persona diventa una prova sia per chi mette in pratica tale esperimento sia per il sopravvissuto che ad Aushwitz ha lasciato per sempre una parte di sé. È la storia di Menachem Haberman, un novantacinquenne, perseguitato dai nazisti che è riuscito a salvarsi e a testimoniare cosa è successo in quei campi di concentramento.
Sopravvissuto Aushwitz rivive il dramma attraverso la realtà virtuale
Menachem Haberman è un uomo ebraico di novantacinque anni che ha vissuto in prima persona il dramma delle persecuzioni da parte dei nazisti che a ridosso della Seconda Guerra Mondiale hanno ucciso milioni di persone, tra cui i suoi familiari. All’epoca era solo un bambino che è dovuto crescere troppo presto e capire a cosa stesse andando incontro.
L’esperienza lo ha toccato profondamente, in quei mesi ad Aushwitz lui come tanti altri era solo un numero, non di certo una persona, anzi un parassita da eliminare. Lavori forzati, pane nero come cibo, dolore e tristezza ovunque. Le urla dei militari rimbombavano nelle loro giornate come un campanello d’allarme che da un momento all’altro potesse essere arrivata la fine.
Eppure, quella fine per Haberman non è arrivata ed oggi è in occasione della Giornata della Memoria ha rivissuto con la realtà virtuale il periodo più brutto della sua vita.
Tale progetto nasce dall’idea di alcuni innovatori che attraverso le nuove tecnologie vogliono mantenere viva la memoria e rendere più consapevoli le persone, soprattutto chi ancora non crede a ciò che è successo in quegli anni nei campi di concentramento. Così, attraverso la realtà virtuale, gli utenti possono ripercorrere virtualmente alcuni dei giorni più bui della storia umana. Per mezzo degli occhialini, gli spettatori potranno assistere ad una visita guidata a partire dall’ebraismo polacco prima dell’Olocausto, visitare i campi di sterminio nazisti di Auschwitz-Birkenau e il neonato Stato ebraico di Israele, insieme ai racconti dei sopravvissuti all’Olocausto che narrano e testimoniano i loro viaggi.
La reazione
Impossibile non piangere davanti ad uno scenario del genere, le lacrime scendono ininterrottamente senza lasciare scampo sul volto del sopravvissuto novantacinquenne che ha rivissuto sebbene virtualmente un momento tragico della sua vita. Si toglie le cuffie dopo aver assistito a un tour virtuale nel campo di sterminio per esclamare: “Mi ha fatto sentire molto male… tutte queste cose mi sono tornate in mente”, ha detto.
Attorno a lui ci sono i suoi figli, anche loro hanno guardato il video “Triumph of the Spirit: a 360 gradi “, un film in VR che offre agli utenti l’esperienza di visitare l’ex campo di sterminio nazista senza dover recarsi in Polonia.
Haberman è tornato indietro nel tempo a quel maggio del 1944 caricato improvvisamente su un treno bestiame. La madre e i suoi sei fratelli morirono nelle camere a gas, solo lui riuscì a salvarsi.
Giornata della memoria
In occasione della Giornata della memoria, sono tante le iniziative organizzate negli istituti scolastici, proiezioni di film come Il grande dittatore, Il diario di Anna Frank, Il giardino dei Finzi Contini, Shoah, La vita è bella, Il bambino dal pigiama a righe. La maggior parte dei registi, artisti della televisione italiana nel corso degli anni hanno cercato di portare a galla attraverso romanzi, film o documentari quell’orrore. Ricordare aiuta a mantenere viva la memoria in un’epoca in cui le persone tendono, invece, a dimenticare e a far finta che non sia successo nulla. Invece, sono milioni le persone che nei campi di concentramento hanno perso la vita e poche quelle sono riuscite a salvarsi seppur perdendo affetti, oggetti più preziosi, dignità e soprattutto la propria identità.