Sushi chiuso Monfalcone. Gli appassionati di cucina giapponese che vivono nel piccolo comune del Friuli-Venezia Giulia non saranno felici di sapere che in un noto ristorante della zona le condizioni igieniche del cibo non sono delle migliori.

Per questo motivo il locale in questione è stato chiuso e multato dalla Guardia Costiera e dall’azienda sanitaria per scarse condizioni igienico sanitarie. Una condizione insufficiente, tale da poter pregiudicare la sicurezza alimentare e quindi anche la salute degli stessi clienti a causa del rischio di proliferazione di microrganismi patogeni. Tutto è iniziato con un controllo di routine qualche giorno fa ad opera della Capitaneria di porto, cioè dall’autorità che ha la competenza relativa ai controlli sulla tracciabilità del pescato e del prodotto ittico in genere.

In cucina e in magazzino sono stati trovati cibo in cattivo stato di conservazione, inoltre piani di lavoro ed attrezzature non sanificate in maniera adeguata. Per questo motivo è stata disposta la cessazione di tutte le attività di manipolazione e il divieto di immissione in commercio degli alimenti, oltre alla chiusura del ristorante e ad una sanzione amministrativa. Il locale potrà riaprire regolarmente solo dopo aver risolto tutti i problemi riscontrati e dopo una ennesima verifica da parte delle autorità competenti.

Sushi chiuso Monfalcone: gli altri casi

Quello del sushi chiuso a Monfalcone non è l’unico dei casi in cui i clienti hanno rischiato grosso a causa del pesce crudo. Proprio recentemente una ragazza americana di 24 anni ha raccontato su TikTok di essere finita in ospedale a causa di una cena in un ristorante all you can eat.

Lei e la sua amica hanno mangiato in un buffet di sushi al costo di 50 dollari, consumando in totale 32 roll ed altre pietanze tipiche di questi luoghi. Dopo aver pubblicato Stories in cui le due ragazze cercavano anche di nascondere il cibo per non pagare di più per gli alimenti sprecati, sono arrivate le immagini dall’ospedale con una flebo attaccata al braccio.

Questo video è diventato virale, raggiungendo ben 11,3 milioni di visualizzazioni sul social network cinese: “Subito dopo la cena eravamo così piene che ci siamo dovute sedere in macchina per circa 30 minuti prima di guidare verso casa. Il mio stomaco si sentiva molto fermo per tutto il sushi e probabilmente per il riso che si è espanso durante il processo digestivo. Quella notte sono andata a dormire a casa del mio ragazzo e avevo un mal di stomaco tremendo, ma non ci ho pensato molto perché avevo fatto un pasto immenso! Non sono una persona mattiniera, quindi quando mi sono svegliata verso le 6 del giorno dopo ho capito che qualcosa non andava. Così sono andata in ospedale“, ha raccontato dopo questo brutto inconveniente.

Cosa succede se mangi sushi andato a male?

Effettivamente bisogna stare molto attenti al sushi che si consuma. Se mal conservato può causare una intossicazione alimentare. I sintomi più frequenti sono crampi addominali, nausea, vomito, diarrea, rush cutaneo, prurito, ma anche mal di testa, bruciore oculare e difficoltà respiratori. Per questo motivo il consiglio è quello di mangiare sushi in posti fidati. In alcuni casi meglio diffidare dalla formula all you can eat.

Questi sintomi cominciano a manifestarsi subito dopo l’ingestione del pesce, da 30 minuti a 2 ore dopo il pasto. Il malessere rientra generalmente nell’arco delle 24 ore e i sintomi possono essere trattati con farmaci antistaminici. Per quanto riguarda il pesce in scatola occorre sempre verificare data di preparazione e di scadenza, evitando di acquistare confezioni che presentano ammaccature o segni di cattiva conservazione e stoccaggio“, ha fatto sapere il dottor Stefano Ottolini, medico dell’unità di Medicina d’urgenza dell’ospedale Humanitas.