Si è svolta oggi a Venezia la riunione di Confindustria a cui ha partecipato (e parlato) anche il presidente Carlo Bonomi: temi del dibattito le previsioni economiche e l’inflazione per il 2023, autonomie e Pnrr (“È necessario spendere presto e bene le risorse del con progetti strutturali che aumentino la competitività dei territori“).

Partendo in ordine di elenco, il leader degli industriali è estremamente ottimista, tuttavia mette un paletto dalle sembianze di una frecciatina.

Per noi il 2023 non sarà così fosco: ci aspettiamo un’inflazione in calo e una ripresa solida del commercio internazionale. Al governo chiediamo di non commettere passi falsi sulla politica industriale

Per Bonomi “faremo meglio dei nostri competitor, Francia e Germania in primis”.

Autonomie, la replica del ministro Calderoli a Bonomi: “Riforma pro imprese”

I punti salienti nel discorso di Bonomi proseguono con il capitolo autonomie differenziate, su cui è intervenuto anche il vicepresidente Vito Grassi. In sintesi, Confindustria è convinta che il dossier necessiti “di un percorso di riflessione per la sua complessità. Bonomi, dal palco lagunare si mette a disposizione come interlocutore pronto a discutere con la massima serietà.

Ma anche in questo caso, come sull’inflazione, l’Organizzazione esorta l’Esecutivo “a non creare divisioni nel Paese oltre ai problemi urgenti che già bisogna affrontare. La posizione di Confindustria e chiara per propende per l’unità nazionale come condizione di base per assumere una dimensione credibile rispetto a certe sfide globali.

Bonomi ha parlato di “micro gestioni” durante il suo speech, facendo riferimento al dossier del traforo del Monte Bianco oggi equamente ripartito tra la Valle d’Aosta e lo Stato. La replica di Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, non si fa attendere sempre dal palco di un convegno. L’esponente leghista ricorda che “un incontro con Confindustria c’è già stato” e rispedisce al mittente le velleità che vedrebbero il governo creare nuove frontiere. Al contrario, l’obiettivo è proprio quello di diminuire i livelli e rendere più fluida la dinamica imprenditoriale. Ma sulla riforma, al momento, ogni ragionamento è superfluo, specialmente a livello di costi.