Affiorata una statua di Ercole a grandezza naturale nel parco dell’Appia Antica. È il nuovo e sorprendente ritrovamento registrato durante alcuni scavi che l’Acea, per un lavoro di sistemazione di una rete fognaria, stava facendo a Roma, sull’Appia antica per l’esattezza. A renderlo noto è stata una nota emessa dai responsabili della comunicazione del parco Archeologico. “Oggi – si legge – dopo settimane di movimentazioni di terra di riporto completamente priva di reperti di interesse archeologico, Parco Scott ci ha regalato una grande sorpresa: una statua marmorea a grandezza naturale che, per la presenza della clava e della leontè – la pelle di leone che ne copre il capo – possiamo senz’altro identificare con un personaggio in veste di Ercole. Grazie all’archeologa Federica Acierno che sta seguendo gli scavi”.
Affiorata statua di Ercole nel parco dell’Appia Antica, emersa durante i lavori per sistemare una rete fognaria
Il comunicato apparso sul profilo di Facebook del Parco Archeologico dell’Appia Antica in cui viene spiegato che nella zona di Parco Scott, compresa tra la Cristoforo Colombo e la via Appia Antica, Acea da diverse settimane ha, proprio lì, attivo un cantiere per un complicato intervento di revisione e bonifica del condotto fognario. E proprio durante i lavori diverse volte si sono verificati cedimenti del terreno, più esattamente: ”in più punti il collassamento della vecchia conduttura, databile al secolo scorso, aveva infatti portato all’apertura di pericolose voragini nel Parco e a smottamenti della collina. Si è reso quindi necessario un ampio e complesso intervento che ha comportato grandi movimentazioni di terra e al quale seguirà un completo ripristino del profilo altimetrico dell’area e la piantumazione di nuove alberature come concordato con il Parco Regionale dell’Appia Antica”. L’area però è ”pregevole dal punto di vista naturalistico, ed è anche un’area “di interesse archeologico”: siamo infatti nei pressi del Sepolcro di Priscilla”. A Roma del resto si sa, scavando a fondo spesso può succedere che vengano fuori reperti archeologici. Certo nessuno pensava potesse trattarsi di un ritrovamento di questa importanza, addirittura una statua di marmo di Ercole, almeno così ritengono gli esperti. Dai lavori per bonificare un condotto fognario si passa invece a veri e propri scavi archeologici.
Prelevata la statua dal punto del ritrovamento gli archeologi sono già al lavoro per restaurare la statua
“Cominceranno ora i lavori di pulitura e restauro della scultura”, ha spiegato Francesca Romana Paolillo, archeologa impegnata proprio nei lavori del Parco dell’Appia Antica che ha spiegato: “Il ritrovamento non è stato fatto nel suo sito originario e quindi con la stratigrafia non possiamo risalire con esattezza al periodo in cui è stata scolpita la statua. Di sicuro non risale a prima dell’età imperiale”. Dovendo scendere molto per effettuare i lavori in programma e trattandosi di un parco Archeologico, da subito a seguire tutto, oltre ai tecnici dell’Acea, c’è sempre stato da subito anche un archeologo coordinato dai funzionari del parco proprio per la possibilità che venissero trovati reperti importanti.
Perché il Leontè identifica l’eroe
Termine che indica la pelle del leone nemeo, trofeo della prima fatica di Eracle (un eroe e semidio della mitologia greca, corrispondente alla figura della romana di Ercole). Per sconfiggere la feroce bestia, Eracle non poté usare armi – inefficaci contro la pelle invincibile – ma solo la forza dei propri muscoli. Una volta strangolato il leone, l’eroe si rivestì con la pelle: la leontè indica perciò un attributo fondamentale per il riconoscimento della figura di Ercole.