Famiglia Djokovic ancora al centro delle polemiche, questa volta è il padre del campione ad essere nell’occhio del ciclone, per il suo presunto sostegno a Putin e alla guerra in Ucraina.

Srdjan non è stato presente al box del figlio per la semifinale contro Tommy Paul per non “creare disturbo”, dopo che l’ambasciatore ucraino aveva chiesto la cancellazione dell’accredito, visto che era stato fotografato con tifosi filo-russi.

Djokovic e il malinteso del padre

Queste le parole del campione serbo.

Ho visto, come hanno visto tutti gli altri, quello che è successo ieri. È stato un peccato che ci sia stata una interpretazione errata di ciò che è accaduto ieri e che sia arrivata ad un livello così alto. Ci sono state molte conversazioni con il direttore del torneo, con i media e tutti gli altri. Non ne ero a conoscenza fino a ieri sera, quindi non mi ha fatto piacere vederlo. Io, mio padre e tutta la mia famiglia abbiamo attraversato diverse guerre negli anni ’90. Come ha dichiarato mio padre, siamo contro la guerra, non sosterremo mai alcuna violenza o guerra. Sappiamo quanto sia devastante per la famiglia, per le persone in qualsiasi paese che sta attraversando la guerra. Questa è la prima cosa che voglio dire. La seconda cosa che voglio dire, mio padre, come ha detto nella dichiarazione, è andato dopo ogni singola partita per incontrare i miei fan nella piazza principale qui all’Australian Open, per ringraziarli per il supporto, per essere con loro, rispettali e scattare foto. La foto che ha fatto era di passaggio. Ho sentito cosa ha detto nel video, ha detto, saluti. Sfortunatamente alcuni media lo hanno interpretato in un modo davvero sbagliato, ma spero che la gente capisca che non c’era assolutamente alcuna intenzione di sostenere alcun tipo di iniziativa bellica o qualcosa del genere. Mio padre, come ho detto, era di passaggio. C’erano molte bandiere serbe in giro. Questo è quello che pensava. Pensava di fare una foto con qualcuno dalla Serbia. Questo è tutto. È andato avanti. Non è piacevole per me affrontare tutto questo considerando tutte ciò che ho dovuto affrontare l’anno scorso e quest’anno in Australia. Non è qualcosa che voglio o di cui ho bisogno. Spero che possiamo concentrarci sul tennis. Non è stato piacevole non averlo nel box. È una decisione che abbiamo preso insieme. Solo non so come andranno a finire le cose. Spero che sarà presente perché mi piacerebbe averlo nel box per la finale

Novak ha poi ricordato le parole che suo padre ha usato nel comunicato in cui aveva annunciato di non voler partecipare alla semifinale, oltre che alla spiegazione dell’accaduto che ha suscitato tutte le polemiche del caso nello stesso.

Ero fuori dallo stadio con i tifosi di Novak come ho sempre fatto dopo le partite di mio figlio per celebrare le sue vittorie e scattare foto con loro. La mia famiglia ha vissuto l’orrore della guerra, e vogliamo solo la pace. Perciò, per evitare che si creino disagi per mio figlio o per il suo avversario, ho deciso di guardare la semifinale da casa