Paolo Palumbo, il malato di Sla della Sardegna, che era rimbalzato alla cronaca per la sua lotta contro la malattia che lo ha portato sul palco di Sanremo e di fronte il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, deve fare i conti con il processo che vede implicato il padre Marco. Il genitore è accusato di truffa continuata dopo un tentativo di raccolta fondi per una ipotetica cura sperimentale. Dopo aver ottenuto circa centocinquantamila euro, sono state sollevate le prime perplessità a cui sono seguite le querele da parte di alcuni donatori. In attesa del ritorno in aula il prossimo 31 marzo, il padre Marco ha provveduto alla riparazione del danno nei confronti delle tre persone offese che lo hanno querelato, una di queste ha anche rimesso la querela.
Malato di Sla in Sardegna. La terapia e il tentativo di truffa
Malato di Sla in Sardegna. Paolo Paulmbo è un ragazzo di ventiquattro anni con il sogno di diventare uno chef stellato a cui è stata diagnosticata la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Ha fatto conoscere la sua storia attraverso i social network arrivando ad incontrare Papa Francesco, il capo dello stato Sergio Mattarella, l’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Nel 2019 è salito anche sul palco del Teatro Ariston ospite di Amadeus a Sanremo dove ha presentato una sua canzone a cui ha seguito anche un brano inciso insieme ad Achille Lauro.
Proprio poco tempo dopo la partecipazione al Festival, il fratello Rosario avviò un crownfounding sulla piattaforma online GoFundMe per una terapia genica chiamata “sperimentazione Brainstorm” presso il medico israeliano Dimitrios Karoussis. L’obiettivo era raggiungere una quota vicina al milione di euro. In tanti si sono mobilitati per permettere a Paolo di essere sottoposto a questa cura, tra questi anche Flavio Briatore e il Cagliari Calcio. Dopo pochi mesi erano stati raccolti circa centocinquantamila euro e al tempo stesso emersero le prime stranezze visto che era stato scoperto che la clinica in Israele non aveva mai avuto contatti con la famiglia sarda.
Tutto iniziò con la denuncia del neurologo Vincenzo Mascia che aveva in cura il ragazzo. Al professionista il padre di Paolo avrebbe fatto credere che il medico israeliano Dimitrios Karoussis avrebbe inserito il figlio in un trattamento sperimentale. Le indagini si spostarono da Oristano a Nuoro, sede del conto corrente su cui erano depositati i soldi della raccolta fondi, con la procura che ha quindi mosso l’accusa di truffa aggravata e continuata. In attesa del ritorno in aula che avverrà venerdì 31 marzo, Marco Palumbo ha provveduto alla riparazione del danno nei confronti delle tre persone che lo hanno querelato.
Cosa è la Sla?
La SLA fu scoperta per la prima volta nel 1869 dal neurologo francese Jean-Martin Charcot, ma ottenne l’attenzione internazionale nel 1939, quando fu colpito il giocatore di baseball Lou Gehrig. Da qua i diversi nomi con cui è stata battezzata: Morbo di Lou Gehrig, malattia di Charcot o malattia del motoneurone. E’ una patologia neurodegenerativa progressiva dell’età adulta determinata dalla perdita dei motoneuroni spinali, bulbari e corticali, che conduce alla paralisi dei muscoli volontari fino a coinvolgere anche quelli respiratori.
I motoneuroni sono le cellule responsabili della contrazione dei muscoli volontari, coinvolti principalmente per il movimento, ma anche per le funzioni vitali, come la deglutizione, la fonazione e la respirazione: la loro degenerazione implica la progressiva paralisi dei muscoli innervati. I motoneuroni arrivano dal cervello al midollo spinale e dal midollo spinale ai muscoli di tutto il corpo.
I due tipi di motoneuroni coinvolti nella malattia sono i motoneuroni superiori, quelli cioè che collegano il cervello al midollo spinale, e i motoneuroni inferiori, che collegano i neuroni motori superiori dal midollo spinale a tutti muscoli del corpo. Questi neuroni comunicano inviando messaggi elettrici da un neurone all’altro, fino a raggiungere il bersaglio desiderato, ossia i muscoli.
Nella SLA, questa linea di comunicazione neuronale collassa; i motoneuroni non sono in grado di portare le informazioni elettriche dal cervello e dal midollo spinale al muscolo, che come risultato diventa quindi inattivo. Quando un muscolo è inattivo per un lungo periodo perde la sua massa fino ad atrofizzarsi. Questo è il motivo per cui il deperimento muscolare è un sintomo comune della SLA.