In occasione del Giorno della Memoria, viene ricordata in tutta Italia e nel resto d’Europa, l’iniziativa delle Pietre d’inciampo, ecco cosa sono e dove trovarle.

Si tratta in particolare di migliaia di nomi incisi in alcuni blocchi quadrati ricoperti in ottone che vengono generalmente posizionati nei pressi delle abitazioni di coloro che trovarono la morte nei campi di concentramento nazisti per onorare la memoria delle vittime della Shoah.

Cosa sono le Pietre d’inciampo e come nacque l’iniziativa

Per la senatrice a vita Liliana Segre, le pietre di inciampo, “raccontano storie di persone che sono senza memoria”.

L’obiettivo è appunto quello di ricordare le vittime della persecuzione nazi-fascista, perseguitate per le loro idee politiche, la loro religione, il loro orientamento sessuale o il colore della pelle.

L’iniziativa delle pietre d’inciampo venne lanciata nel 1992 dall’artista tedesco Gunter Demnig.

La prima pietra d’inciampo, chiamata “Stolperstein” in tedesco, fu posta nel 1992 a Colonia, in Germania, in ricordo della deportazione dei rom e dei sinti della città ad opera dei nazisti.

Da quel giorno, Gunter Demnig ha posato oltre 75mila pietre d’inciampo nella maggior parte dei paesi europei. Più di mille di queste si trovano in Italia.

Leggere i nomi delle vittime delle Shoah nelle nostre città, vuol dire ricordare l’orrore dello sterminio nazista, impedendo al contempo ogni forma di oblio, negazionismo e indifferenza affinché non accada mai più.

Lo stesso artista, Gunter Demnig ricordando il testo Sacro della religione ebraica, il Talmud, ha spesso affermato: “Una persona viene dimenticata solo quando se ne dimentica il nome”.

Nel tempo, le pietre d’inciampo, sono diventate anche una vera e propria “opera d’arte diffusa”, in quanto, ognuna di esse viene segnalata sulle mappe del territorio in cui viene posta e inoltre, esse rispondono a dei criteri ben precisi. Innanzitutto ogni pietra d’inciampo deve mantenere la sua unicità e coerenza con tutte le altre e poi, per non snaturare il progetto, esse vengono posate solo in ricordo delle vittime dello sterminio nazi-fascista.

Nelle “Stolperstein” vengono incisi nome e cognome, data di nascita, data e luogo di deportazione e quella della morte.

Oggi, l’iniziativa lanciata da Gunter Demnig è riconosciuta in tutto il mondo e ha ricevuto quasi ovunque grandi riconoscimenti e apprezzamenti.

Dove si trovano in Italia le Pietre d’inciampo?

Diverse amministrazioni e vari enti hanno posato nelle strade e nelle piazze italiane le note Pietre d’inciampo.

Nelle maggiori città del nostro Paese sono state posate, fino ad oggi, più di 2 mila pietre, e tra esse, solo 600 nel 2022.

È possibile osservare i famosi blocchi quadrati in ottone, in ricordo delle vittime dello sterminio nazista, a Milano, Roma, Torino, Reggio Emilia, Bologna, Trieste, Ronco Scrivia, Monza, Parma, Palermo.

A Roma se ne contano quasi 400, la Capitale, infatti, ha attualmente, il maggior numero di pietre di inciampo, seguita da Venezia con circa 160 pietre e da Milano con circa 150.

Più in generale, esse si trovano soprattutto nelle regioni del Nord Italia, dal momento che proprio in quest’area, l’occupazione nazista durò più a lungo.

Quasi 100 Pietre d’inciampo si trovano, inoltre, in Lombardia, circa 50 nell’Emilia Romagna e 30 in Piemonte.

In Italia, le Pietre d’inciampo vennero posate per la prima volta a Roma il 28 gennaio del 2010 in viale Giulio Cesare 103, in memoria di 2 mila carabinieri deportati nei campi di concentramento, e in via della Reginella 2, da dove il 16 ottobre 1943, vennero deportate Grazia Di Segni, Giuditta e Ada Spizzichino con la figlia Rossana Calò di appena due anni, trasferite ad Auschwitz e uccise nell’autunno dello stesso anno.