“L’Italia è il paese che amo”. Poche parole rimaste alla storia: sono quelle con cui Silvio Berlusconi, esattamente 29 anni fa, faceva la sua scesa in campo. Già imprenditore di successo, presidente di Fininvest e del Milan, il Cav decideva di prestarsi “alla cosa pubblica” e quindi di entrare in politica. Berlusconi seppe sfruttare l’onda del cambiamento che si abbatteva sull’Italia: ha approfittato del crollo del sistema partitico, della sfiducia degli italiani verso la politica ed intercettò il cambio di sentiment del paese per farlo suo. C’è tutto di originale nella sua scesa in campo: l’utilizzo della televisione, il linguaggio dell’antipolitica, la proposta di un non partito orientato al marketing e non all’ancoramento ideologico di un target pre stabilito. Forza Italia parlava a tutti. Una rivoluzione, comunicativa ed estetica, inneggabile e scevra dal giudizio politico.
Berlusconi ricorda la sua scesa in campo
Questo il ricordo di Berlusconi in merito alla sua scesa in campo:
29 anni fa, il 26 gennaio 1994, con un messaggio in televisione comunicai la mia decisione di scendere in campo nella politica. Lasciai il lavoro che amavo e le aziende che avevo fondato e fatto prosperare, per dare vita ad un’impresa diversa, ancora più difficile ma più importante, un’impresa al servizio della libertà. Nacque così Forza Italia e, grazie a Forza Italia, sono riuscito ad impedire la salita al potere della sinistra alla quale alcuni magistrati avevano spianato la strada. Una sinistra ancora comunista, figlia di un’ideologia responsabile di 85 milioni di morti. Una sinistra i cui leader erano stati fino a pochi anni prima amici, ammiratori, seguaci dell’Unione Sovietica, un paese nemico dell’Italia, dell’Occidente, della Libertà. E questo credo sia stato un grande merito, il mio maggior merito.
Il ricordo del Cav arriva, come 29 anni fa, in un video dalla sua scrivania laccata bianca. Ma, in un adattamento storico-temporale, lo diffonde su Facebook e non in televisione. Berlusconi, poi, porta il suo ricordo ai giorni d’oggi dicendo che:
Siamo ancora oggi noi la prima garanzia di buongoverno, di buon senso, di pragmatismo, di concretezza e di capacità. Siamo il cuore, siamo l’anima del centrodestra e di questo governo. Mi dispiace per la sinistra e per chi si considera nostro avversario, ma noi siamo ancora qui, siamo ancora in campo per migliorare l’Italia e sono certo che otterremo una buona affermazione anche alle prossime sfide regionali. Noi in Italia siamo gli unici testimoni e gli unici continuatori della tradizione liberale, della tradizione cristiana, della tradizione garantista, della tradizione europeista e atlantista.
La chiosa:
Per tutto questo noi siamo semplicemente insostituibili. Forza Italia è davvero indispensabile per tutti gli italiani. Quindi lavoriamo tutti insieme per fare più bella, più ricca, più attraente, più forte e più giusta la nostra Italia, il Paese che amo, il Paese che amiamo. Un abbraccio affettuoso a tutti i nostri concittadini e, naturalmente, Forza Italia!
Gli omaggi
Non sono mancati gli omaggi in ricordo della scesa in campo di Berlusconi di 29 anni fa. Presente il Vicepremier Antonio Tajani, numero due di Forza Italia, che su Twitetr scrive: “Il 26 gennaio 1994 resterà scolpito nella storia come il giorno della discesa in campo di Silvio Berlusconi. Un momento decisivo della storia politica italiana. La nostra bandiera, i nostri valori: Forza Italia diventava la casa di chi crede nella libertà. Sempre dalla stessa parte”.
Lo ricorda anche un altro big del partito forzista come Maurizio Gasparri: “I tentativi di aggregare l’aria moderata alternativa alla sinistra in Italia non avevano mai avuto successo – riporta l’AGI – Il primo a centrare questo obiettivo è stato Silvio Berlusconi, con la sua discesa in campo, 29 anni fa- unendo anime liberali e cattoliche, di ispirazione nazionale e più attente alle dinamiche dei territori, Silvio Berlusconi non solo ha sconfitto la sinistra nel 1994, ma ha consentito a una vasta area di incontrarsi, riconoscersi, diventare una realtà di governo. È stato un cambiamento epocale”. Su Berlusconi ha aggiunto: “La sua generosa attività prosegue ogni giorno. E di questo gli siamo tutti grati. Pertanto la celebrazione di quella discesa in campo di 29 anni fa non è un atto celebrativo. Ma è la presa d’atto di una grande storica svolta politica che produce effetti rilevanti. Si tratta di un fatto che tutti dobbiamo ricordare ogni giorno nella nostra azione politica e culturale”.