Si allarga la rete in cui è rimasta intrappolata Facebook, anche il piccolo stato di San Marino ha comminato al colosso della famiglia Meta una maxi multa da 4 milioni di euro per violazioni risalenti al 2019.

Nello specifico, il popolare social network non ha garantito a circa 13mila utenti sanmarinesi (circa un abitante su tre) la protezione dei dati personali, diffondendoli in difformità con la tutela della privacy. Si tratta del filone locale di una maxi inchiesta che coinvolge circa mezzo milione di utenti sparsi in tutto il mondo

La decisione di oggi rigetta il ricorso alla corte d’Appello della nazione romagnola in cui confidava Mark Zuckerberg dopo la sentenza di primo grado pronunciata quattro anni fa dall’Antitrust locale.

Multa Facebook, i risvolti della sentenza di San Marino

Giornata storica per San Marino, in una replica particolare della metafora di “Davide contro Golia”: il piccolo Stato incastonato tra Emilia-Romagna e Marche ha infatti vinto la causa contro Facebook, che dovrà ora pagare una multa dell’importo di 4 milioni di euro.

Scorrendo la decisione dei giudici si legge che “l’azienda Meta avrebbe dovuto prendere le opportune misure di sicurezza per prevenire la diffusione dei dati personali degli utenti”. In assoluto San Marino è uno dei primi Paesi a chiudere questa controversia.

La grande mole dei dati acquisiti da utenti terzi e il volume del traffico generato dalla loro sottrazione doveva essere immediatamente riconosciuta come pericolosa anomalia

Valeria Pierfelici, giudice d’Appello

La sentenza è doppiamente storica, sia perché coinvolge un piccolo Stato sia perché dimostra che anche di fronte a un numero limitato di utenti danneggiati (rispetto alla mole complessiva) è possibile far valere le proprie ragioni di fronte alle autorità giuridiche.           

Un’altra preoccupazione per il colosso tech americano riguarda l’applicazione dell’ammenda al resto degli utenti frodati. Facendo due rapidi calcoli, i 533 milioni di interessati sarebbero risarciti con l’astronomica cifra di 166 miliardi di euro. Non è da escludersi, pertanto, che la decisione di San Marino possa aprire altre porte in altrettante nazioni. Precedentemente, anche l’Irlanda aveva appioppato una multa di 265 milioni di euro a Facebook, con l’azienda che era prontamente ricorsa in appello. Ora però, il timore di Meta è che le sentenze sfavorevoli possano moltiplicarsi.