Sempre più il fenomeno delle baby gang, identificato come microcriminalità, dipana nei contesti urbani e vede sempre più giovani coinvolti.
Quello delle baby gang sembra essere il nuovo problema che velocemente si sta diffondendo in quantità sempre più preoccupanti nelle città. Gruppi sempre più numerosi di ragazzi si riuniscono con l’intento preciso di arrecare danni a caso e persone tramite comportamenti aberranti e condotte antisociali. Atti vandalici, rapine, aggressioni, spaccio sono le principali attività. È solito pensare che questa realtà affonda le sue radici nei contesti di degrado economico e sociale, in realtà i dati registrano l’anomalia proveniente dalla percentuale di giovani appartenenti ad un’estrazione sociale medio-alta, giovani appartenenti a famiglie benestanti che scelgono di entrare a far parte di questi gruppi per vincere la noia ed innalzare il loro status sociale. L’aspetto drammatico legato a questo fenomeno riguarda l’ingiustificabilità di tali azioni, che trovano terreno fertile nell’ambiente scolastico e nell’esposizione ai media, ormai accessibili a tutti, che esaltano la violenza.
Baby gang, ridurre i rischi
Il come combattere questa piaga sociale è una domanda che spinge a chiederci cosa si possa fare nell’immediato. Puntare al controllo scolastico e genitoriale, sembrano essere le risposte più efficaci. Mirare ad attività extra scolastiche che coinvolgono sia giovani che adulti educano le persone ed arricchiscono il bagaglio culturale, combattendo l’ignoranza ed il degrado della stessa, contribuendo ad una formazione mentale di più larghe vedute e più aperta alla sana condivisione ed ascolto del prossimo. La comprensione di quelle che possono essere le gravissime conseguenze di come sprecare la propria vita, rappresenta un fattore importantissimo per prevenire la caduta in tentazioni. Oggi, numerose sono le figure istituzionali a cui le persone possono rivolgersi, da psicologi, ai psichiatri, ai dipartimenti di polizia che anche se agiscono in fase repressiva possiedono squadre esperte nella prevenzione del fenomeno.
I campanelli d’allarme
Numerosi e vari sono i campanelli d’allarme, quali l’allontanamento dalla famiglia, la chiusura comportamentale, l’uso di droghe o armi e così via. Di certo, non è semplice né facile da capire tanto quanto da combattere, ma è possibile con una buona dose di attenzione, impegno e volontà tramite assistenza, sostegno e cura del prossimo.
Graziana Caldarella