Questa mattina, giovedì 26 gennaio, il Primo presidente della Cassazione Pietro Curzio è intervenuto durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Tanti i temi trattati, con una menzione particolare sulle questioni della violenza sulle donne e delle morti sul lavoro.

Durante la cerimonia, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Curzio ha aperto il suo discorso tirando le somme sull’anno appena trascorso, confermando un “quadro in chiaroscuro” che però dà adito ad un “progressivo miglioramento della situazione”.

Un’ombra inquietante rimane per il fatto che circa la metà degli omicidi sono avvenuti nell’ambito dei rapporti familiari ed affettivi e una parte molto consistente, 122 su 310, vede come vittima la donna, spesso ad opera del partner o ex partner. Il dato è ormai costante, anche se proprio nell’anno appena concluso in leggera flessione. Rimane inaccettabile il numero delle morti bianche, che anche quest’anno ha superato il livello di 1000 casi, con l’inquietante ritmo di tre morti al giorno.

Come evidenziato dal giurista, nei primi dieci mesi del 2022 le denunce relative agli incidenti sul lavoro “sono aumentate del 32,9% rispetto al 2021″: dati che fanno riflettere sui rischi che si corrono quotidianamente sul posto di lavoro.

Inaugurazione anno giudiziario, Curzio sulla criminalità: “Italia tra i Paesi più sicuri al mondo”

Nonostante alcuni campanelli d’allarme, l’Italia resta comunque uno dei Paesi più sicuri al mondo. Ne è convinto il presidente della Cassazione, che parla della lotta alla criminalità, al terrorismo e alla mafia, un tema amplificato dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, sottolineando “passi avanti evidenti”.

Nel corso degli anni Novanta del Novecento gli omicidi in Italia erano circa 1900 ogni anno, in parte cospicua commessi da esponenti della criminalità organizzata. Negli ultimi 5 anni si sono ridotti a 300 e nel 2022 sono stati 310. Si tratta di un dato cruciale perché colloca l’Italia tra i paesi più sicuri in Europa e a fortiori nel mondo. Ne abbiamo avuto conferma di recente con un arresto importante, non solo per contrastare strategie che hanno insanguinato il paese in anni terribili, ma anche nel cogliere mutazioni verso forme altrettanto pericolose, sebbene meno visibili, volte ad inquinare settori sani della società civile e dell’economia e ad estendersi verso zone del paese diverse da quelle originarie, come emerge ad esempio dal processo ‘Aemilia’.

Curzio rimarca “l’efficienza del sistema”, che permette di riconoscere gli autori di omicidi nel 73% dei casi al 2016, un dato in forte crescita rispetto al 40% degli anni Novanta. Una percentuale “che tende a crescere”.

Nordio sulla riforma della Giustizia: “Ascolto di tutte le voci del sistema”

Parola anche al ministro della Giustizia Carlo Nordio, che si è espresso su uno dei temi più caldi dell’ultimo periodo enfatizzando l’importanza del parere delle toghe.

Ogni futura riforma, prima di essere affidata alle valutazioni del Parlamento sovrano, si comporrà attraverso l’ascolto di tutte le voci del sistema giustizia, dall’avvocatura all’accademia e alla magistratura.

Autonomia e indipendenza della magistratura costituiscono “un pilastro della nostra democrazia, garantita dalla Costituzione, come Lei, signor Presidente, ha voluto ricordare solo due giorni fa”, ha detto il ministro della Giustizia riferendosi al capo dello Stato.

Sono principi inderogabili, che hanno accompagnato tutta la mia lunga attività professionale in Procura. Se non avessi creduto e non credessi nella loro sacralità, non avrei rivestito la toga, come spero di aver fatto, con dignità e onore.