Canali Rai problemi segnale. Chi non ha visto, lo scorso dicembre, scorrere continuamente la scritta in basso ai teleschermi, con cui i canali pubblici avvisavano che dal 2023 il segnale del digitale terrestre stava cambiando alzi la mano. E la domanda che tutti si sono fatti era: e adesso? Dobbiamo di nuovo spendere soldi per comprare un nuovo, ennesimo decoder? L’era digitale è in continua evoluzione e di conseguenza anche le trasmissioni TV. Migliore visione, migliore risoluzione, 3D, 4K e chi più ne ha più ne metta. Insomma una giungla anche per vedere la Tv, anche per riuscire a vedere i canali non criptati, quelli previsti senza decoder, quelli nazionali e addirittura anche la Rete pubblica. Ma cosa è successo e cosa sta succedendo per tutti coloro che non riescono ancora a ricevere il segnale pulito e continuo? Proviamo a spiegarlo. In realtà, nonostante i messaggi che potevano sembrare inquietanti, si è trattato semplicemente di un cambio della ricezione, adesso diventata del tipo DVB-T2: un’evoluzione che permetterà, nel prossimo futuro, una qualità migliore e una definizione maggiore per tutti i canali oltre ad una più ampia scelta. È stato un cambiamento necessario e indolore quasi per tutti. Perché per la verità gli apparecchi televisivi meno recenti, non sono compatibili con la nuova tipologia di ricezione ciò ha significato che molti sono dovuti correre ai ripari comprando un nuovo tv o semplicemente un nuovo decoder.

Canali Rai ancora Problemi di segnale per alcuni, che fare se non basta neanche la sintonizzazione automatica

Inutile dire che le tv di nuova generazione questo problema non lo hanno. E comunque c’è anche da sottolineare che, per non ricevere il segnale, la televisione che si ha in possesso deve risalire a diversi anni fa, visto che ormai i cambiamenti che si sono susseguiti nella tecnologia delle trasmissioni TV aveva già ‘costretto’ la maggior parte degli italiani ad aggiornare il parco televisori in possesso. Ma a quanto pare c’è chi comunque sta riscontrando ancora diversi problemi. Molti canali risultano cancellati, spariti o altri spostati di frequenza e, con la sintonizzazione automatica, quindi hanno una nuova numerazione (per capirci meglio), questo per la rimodulazione delle frequenze. Cosa fare in questi casi? E’ necessario effettuare la sintonizzazione automatica, rispondono spesso i tecnici che in questo periodo hanno a che fare con molte domande su questa situazione. In realtà a volte sembra non bastare neanche questo. tantissimi utenti riscontrano negli ultimi giorni problemi con la ricezione delle principali reti Rai. Rai 1, Rai 2 e Rai 3 su molti televisori non sono più nei rispettivi canali o, addirittura, non vengono più trovati. E come si diceva, potrebbe non bastare la sintonizzazione automatica. In questo caso bisognerebbe, dicono i più esperti, provvedere con quella manuale. C’è solo un problema, per farla e ritrovare i canali Rai scomparsi, bisogna armarsi di pazienza e reperire il numero di frequenza di ogni canale scomparso, inserendolo manualmente. I più esperti insegnano che i canali Rai sono tutti inseriti all’interno di un unico Mux.

Cos’è un MUX

 Tutto il gruppo dei canali Rai è raccolto all’interno di un segnale chiamato Mux Rai, vuole dire che basta avere una frequenza per registrare tutti i canali che mancano con un inserimento unico. Un Multiplex, o Mux, è un sistema di diffusione digitale del segnale televisivo usato nel digitale terrestre, ma anche nella tv satellitare e via cavo. All’interno di un Mux possono essere trasmessi in ogni frequenza televisiva una determinata quantità di dati digitali, nello standard utilizzato in Italia fino a 24 Mb/s, che contengono più canali televisivi o radiofonici.
Con le attuali tecniche di compressione, nel digitale terrestre in Italia per ogni vecchia frequenza analogica è possibile trasmettere in un Mux fino a 6 canali televisivi a qualità standard.

Cos’è il DVB T-2

Cosa è il DVB T-2 DVB T-2 (Digital Video Broadcasting Terrestrial 2) è la sigla che individua il digitale terrestre di seconda generazione. Cosa cambia rispetto al digitale terrestre attuale? C’è un netto miglioramento della qualità visiva e sonora, con i contenuti che vengono trasmessi con una risoluzione ad alta qualità.