È meglio la rateizzazione delle cartelle esattoriali o la Rottamazione quater. Tanti i dubbi posti dai lettori sui reali vantaggi della nuova definizione agevolata rispetto alle misure precedenti.

Un motivo più che semplice, per capire quali sono i punti di svantaggio della nuova Pace fiscale 2023.

Cartelle esattoriali 2023: rateizzazione o rottamazione quater, cosa faccio?

Se ne parla ormai da giorni, finalmente la Riscossione ha illustrato la guida alla domanda per l’adesione alla nuova definizione agevolata. La misura è contenuta nella legge di Bilancio 2023, rappresenta uno dei primi provvedimenti voluti dal Governo Meloni.

Le disposizioni normative della nuova definizione agevolata sono contenute nell’articolo 1, commi 231-252, della Legge n. 197/2022.

Il legislatore non ha inserito modifiche particolari rispetto alla Rottamazione ter, tuttavia esistono diverse considerazioni da fare prima di formulare il consenso all’adesione e pagare quanto dovuto.

I meccanismi della Rottamazione delle cartelle esattoriali, ormai sono agevolazioni più che consolidate. Pertanto, è opportuno fare in punto della situazione sull’intero grado normativo.

Il contribuente aderendo alla nuova definizione agevolata, ottiene uno sconto sull’importo dovuto. Infatti, non paga le somme a titolo di sanzioni, interessi e aggio.

Per ottenere il vantaggio della Rottamazione quater 2023, occorre presentare una formale richiesta telematica. Infatti, la Riscossione ha reso disponibile sul sito ufficiale, il modulo di adesione della nuova definizione agevolata delle cartelle esattoriali.

Tuttavia, coloro che non dispongono delle credenziali di accesso al sistema, possono richiedere l’adesione a mezzo email. Nell’istanza di ammissione all’agevolazione viene richiesto la compilazione del forum. Nello specifico, il contribuente deve indicare i propri dati sensibili, il numero delle cartelle da rottamare e altri dati.

Quali cartelle possono essere rottamate?

La Definizione agevolata abbraccia tutti i carichi affidati all’Agenzia delle Entrate – Riscossione nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.

Le cartelle che possono essere rottamate, riguardano:

  • somme a debito contenute in cartelle esattoriale non notificate;
  • somme a debito contenute da provvedimenti di rateizzazione o sospensione;
  • somme a debito oggetto di una precedente Rottamazione ter o misure precedenti.

Le somme a debito contenute in cartelle esattoriali affidate dai Comuni o  altri enti rientrano nella “Rottamazione quater”, se è stata presentata apposita comunicazione di adesione alla misura agevolativa, entro il 31 gennaio 2023.

Tale provvedimento va ufficializzato sul sito dell’ente e trasmesso alla Riscossione.

Come funziona la Rottamazione quater delle cartelle?

Il contribuente che intende aderire alla nuova definizione agevolata rottamando le somme a debito delle cartelle esattoriali deve compilare la domanda online entro il 30 aprile 2023.

L’Agenzia delle Entrate – Riscossione comunica l’accoglimento dell’istanza, entro il 30 giugno 2023, indicando l’importo delle somme da versare a titolo di Rottamazione quater e le cartelle esattoriali rottamate parzialmente o integralmente. Anche per il rigetto dell’istanza viene formulato un elenco di cartelle non rottamabili.

Il contribuente può scegliere, se pagare l’importo dovuto in un’unica soluzione, entro il 31 luglio 2023.

In alternativa, può dilazionare l’importo dovuto in un numero massimo di 18 rate (5 anni) consecutive, di cui le prime due con scadenza il 31 luglio e il 30 novembre 2023. Le restanti 16 rate, a scadere nei successivi con decorrenza dal 2024, da pagare entro il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre.

Rottamazione quater: pro e contro

Il vero problema, non è l’interesse nella misura del 3 per cento applicato sul pagamento dilazionato delle somme dovute a titolo di definizione agevolata.

Stando alle indicazioni del legislatore, il contribuente deve versare per le prime due rate un importo nella misura del 20 per cento del debito totale. Infatti, il contribuente che rateizza l’importo, si ritrova con il pagamento delle prime due rate molto più alto rispetto alle restanti 16 di pari importo.

Il filo diretto della Pace fiscale appare flebile, specie considerato che per le prime due rate, i contribuenti potrebbero essere messi nelle condizioni di pagare una somma di denaro molto alta.

Visto i tempi, potrebbe risultare molto difficile non decadere dalla nuova definizione agevolata, ancor prima della fine dell’anno. Infatti, escludo il pagamento in un’unica soluzione, optare per la rateizzazione delle somme della Rottamazione quater diventerebbe arduo per lavoratori, imprese e famiglie.  

Fortunatamente, rispetto alla Rottamazione ter è possibile scegliere una rateizzazione ordinaria, anche per coloro che risultano decaduti dal beneficio.

Sicuramente, richiedendo un piano di rateizzazione ordinaria delle somme iscritte a ruolo, non si ottiene lo scorporo delle sanzioni, interessi e aggio, ma si evitano le procedure esecutive e cautelari.