Dopo l’annuncio di una stretta sul fumo da parte del Governo italiano, prende il via da oggi la petizione coordinata dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs con la Società italiana di tabaccologia (Sitab) per vietare la vendita di tabacco e dei prodotti a base di nicotina ai cittadini europei nati dal 2010 in poi. La proposta fa seguito a un pacchetto di riforme approvato negli scorsi mesi dalla Nuova Zelanda e volto a rendere il Paese smoke-free entro il 2025. Vediamo cosa prevede nel dettaglio.
Petizione fumo al via da oggi: cosa prevede
“Vietare la vendita di tabacco e prodotti a base di nicotina a partire dai cittadini europei nati dopo il primo gennaio 2010” così da “creare un ambiente senza tabacco e la prima generazione libera dal tabacco entro il 2030”. È questo l’obiettivo della petizione lanciata oggi in Italia all’interno dell’iniziativa europea promossa dalla Ong spagnola Nofumadores, che punta a “raccogliere un milione di firme a livello europeo entro il 15 gennaio 2024”, di cui “54mila in Italia”. Come spiegano i promotori, che per il nostro Paese sono l’Irccs e la Sitab, la petizione utilizza il meccanismo iniziativa dei cittadini europei (Ice), che obbliga la Commissione europea a prendere in considerazione le proposte firmate da un milione di persone in almeno 7 Paesi europei che, a loro volta, devono raggiungere una soglia minima di adesioni.
“Siamo consapevoli che il lavoro da svolgere per raggiungere questo obiettivo non sia privo di ostacoli – afferma Silvano Gallus dell’Istituto Mario Negri di Milano, uno dei coordinatori italiani dell’iniziativa – ma siamo irremovibili sul fatto che sia la cosa giusta da fare, in particolare in questo periodo storico in cui abbiamo esempi concreti che, oltre ad essere giusta, questa causa sia anche possibile. Mi riferisco alla Nuova Zelanda, primo Paese al mondo che ha approvato una legge a tutela dei più giovani, vietando la vendita di sigarette a tutti i nati dopo il 2009”. Ma sono anche altri gli obiettivi dell’iniziativa, tra i quali: creare spiagge, rive fluviali e parchi nazionali liberi dal tabacco e da mozziconi, per ridurre l’inquinamento e contenere il rischio di incendi; aumentare il numero di spazi in cui è vietato fumare sigarette o utilizzare sigarette elettroniche, specialmente quelli frequentati dai minori; eliminare la pubblicità dei prodotti del tabacco e la loro presenza nelle produzioni audiovisive e sui social media, intervenendo in particolare sulla pubblicità occulta.
Si chiede, infine, che vengano finanziati progetti di ricerca indipendenti dall’industria del tabacco sulle malattie causate dal consumo, per migliorarne la prognosi e renderle curabili. Tutto questo perché, precisa Maria Sofia Cattaruzza, presidente Sitab, “non è sufficiente vietare la vendita di sigarette ai più giovani per raggiungere un’Europa libera dal tabacco, ma è necessario attuare una serie di misure che portino a denormalizzare ulteriormente il fumo e a contrastare i danni ambientali che causa”. È la stessa via già intrapresa dalle autorità neozelandesi che, negli scorsi mesi, hanno approvato un pacchetto di riforme volte a rendere il Paese completamente smoke-free entro il 2035, prevedendo il divieto di vendita a vita di tabacco ai nati dal 2009 in poi, includendo quindi anche coloro che devono ancora nascere.
Le ipotesi al vaglio del Governo italiano
La petizione si apre, inoltre, a pochi giorni dall’annuncio, da parte del ministro della Salute italiano, Orazio Schillaci, di un possibile ampliamento della legge Sirchia che, nel 2013, introdusse i primi divieti a tema sigarette. Tra le ipotesi al vaglio del Governo, l’introduzione del divieto di fumo anche nei luoghi all’aperto in presenza di minori o donne incinte, l’addio alle sale fumatori all’interno dei locali al chiuso e maggiori restrizioni per le sigarette elettroniche e altri prodotti del tabacco riscaldato.