ROCCELLA NEONATO MORTO AL PERTINI – “Dobbiamo fare un tavolo con il Ministro della Salute proprio per costruire un welfare di prossimità per le mamme. È un progetto che intendo portare avanti per non lasciare le donne sole subito dopo il parto, ma accompagnarle“. A dichiararlo è la Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella, a margine dell’incontro “Giovani d’Italia e il loro futuro nella società”, presso lo Spazio Field di Roma. La responsabile della Famiglia ha chiesto di ricostruire la rete di parentela che sosteneva le donne, e che oggi non c’è più.
La Roccella ha lamentato il modo in cui vengono gestite le donne e chiede la possibilità di promuovere una maggiore presenza dio ostetriche negli ospedali: “Spesso le donne sono sole, non c’è più quella rete di parentela che prima le avvolgeva e le accompagnava e, quindi, bisogna ricostruirla. Si può certamente dialogare con il Ministro della Salute anche su questo“.
Roccella neonato morto al Pertini, gli appelli degli altri politici
Il caso del neonato morto all’ospedale Pertini ha messo in evidenza le grandi sofferenze di molte donne e le grandi lacune presenti negli ospedali italiani. Ecco cosa ha espresso la senatrice della Lega Elena Murelli, capogruppo in Commissione Affari a Palazzo Madama, con una nota scritta al Ministro della Salute: “La triste vicenda del neonato deceduto a Roma all’ospedale Pertini, soffocato nel letto della madre dopo essere stato allattato, ha fatto emergere il dibattito sul rooming-in, ossia la pratica che consiste nel portare il bambino appena nato nella sua culla in stanza con la madre, in modo che possa restare insieme a lei. La tragedia di Roma, purtroppo, non è un caso isolato e richiede una nuova visione per assistere le neo-mamme e supportarle nel momento della nascita. Vista la delicatezza nel momento della nascita. Vista la delicatezza del tema ho chiesto in una interrogazione al Ministro Schillaci di valutare un intervento governativo per predisporre adeguati accertamenti sull’episodio e individuare delle opportune soluzioni al fine di stabilire un modello di rooming-in che preveda un’assistenza continua della madre come avviene in altri Stati Europei“.
Su Change,org sono state raccolte finora già centomila firme per chiedere di mettere fine alla violenza ostetrica e dare assistenza alle madri h24.
Alessandra Moretti, eurodeputata del PD ha denunciato: “Mancano ventimila ostetriche sul territorio. Perché il parto deve essere una questione solo femminile? Basta lasciare sole le donne. Mamme e ostetriche, sempre le donne in prima linea in condizioni troppo complesse. Sempre le prime a pagare il prezzo del disagio professionale, della stanchezza del post parto, dei turni massacranti, delle ore di travaglio e degli stipendio troppo bassi per un lavoro di enorme responsabilità: donne in corsia e donne che si addormentano come capita a molte allattando il proprio bambino“.
L’europarlamentare aggiunge inoltre: “Mi rivolgo al Ministro Schillaci e alla prima Premier della storia italiana: cosa aspettate a dare più assistenza alle donne? Dalle ostetriche arriva un grido di allarme: nei reparti maternità servono almeno altre 20mila unità su tutto il territorio. Non voglio accendere una polemica sul MES sanitario, che pure sarebbe fondamentale per sopperire alle carenze di organico croniche del nostro sistema sanitario, ma quantomeno la Meloni si renda conto che non possiamo lasciare sole queste donne che hanno il grande privilegio di far nascere vite. Mai più deve accadere che una mamma sia lasciata sola a se stessa nelle ore più delicate. Il rooming-in sarà anche una buona pratica, ma è obbligatorio che le donne che hanno appena partorito non siano mai abbandonate, per questo ci vuole più personale, più assistenza specializzata e turni praticabili“.