È possibile il rimborso a vista dei Buoni fruttiferi postali? Risparmiare e investire è diventato sempre più difficile, per cui spesso si tende a trovare delle soluzioni capaci di assicurare i risparmi. Sicuramente, i Buoni fruttiferi postali rappresentano il punto d’investimento centrale degli italiani. Lo strumento più conosciuto e utilizzato da generazioni.
I Buoni fruttiferi postali è lo strumento d’investimento più affidabile, in quanto non viene condizionato dalle variazioni del mercato. Certamente, l’investimento in BFP rende molto meno delle azioni, ma sono molto più affidabili.
Buoni fruttiferi postali 2023: cosa sono e come funzionano
Come si legge nella sezione dedicata a “Risparmio e Investimenti” di Poste Italiane, i Buoni Fruttiferi Postali (BFP), senza costi né commissioni di collocamento e di rimborso e con una tassazione agevolata nella misura del 12, 5 per cento, sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato italiano.
Poste Italiane rilascia i BFP dietro richiesta dei cittadini, la sottoscrizione dell’investimento può avvenire presso gli uffici postali adibiti su suolo nazionale e, ancora, online dal sito ufficiale.
I cittadini possono investire il denaro risparmiato attraverso la sottoscrizione di Buoni fruttiferi postali, per cui alla scadenza viene garantito il capitale, rimborsato con gli interessi.
In buona sostanza, il cliente riceve non solo i soldi che ha investito in BFP, ma anche il rendimento fruttato nel corso degli anni.
Alla base i Buoni postali sono strumenti d’investimento a lungo termine, il limite minimo parte da 4 a 20 anni.
Sicuramente, attendere la scadenza del buono offre maggiori vantaggi in termini di maturazione del ciclo completo degli interessi.
Come e quando investire in BFP per assicurarsi un ottimo risparmio?
Come accennato in precedenza, la sottoscrizione del titolo può avvenire direttamente presso gli uffici postali collocati su suolo nazionale, oppure, dal sito di Poste Italiane.
In ogni caso, occorre possedere un Libretto Smart, su cui attaccare l’opzione Risparmio.
Il cliente riceve il rimborso del buon postale in denaro contente, nei limiti consentiti dalla legge, oppure, con accredito sul conto corrente postale o Libretto di risparmio.
Il rimborso del BFP è a vista presso uno dei punti di Poste Italiane collocati su suolo nazionale. Il documento è cartaceo, ma può essere anche dematerializzato sottoscrivibile e rimborsabile in uno dei 12.800 uffici postali su suolo nazionale.
Tuttavia, se viene richiesto il rimborso presso l’ufficio postale emittente la procedura è immediata, mentre se il buono viene portato in un ufficio diverso da quello emittente, occorre attendere 4 giorni lavorativi, prima di ricevere capitale e rendimento.
I Buoni dematerializzati sono sottoscrivibili attraverso il sito di Poste Italiane
Qual è la differenza tra il rimborso cartaceo e quello dematerializzato?
I BFP in forma cartacea, il rimborso avviene per l’intero valore in un’unica soluzione, in qualsiasi momento della vita del Buono e senza costi aggiuntivi.
I BFP in forma dematerializzata, il rimborso avviene per l’intero valore in un’unica soluzione oppure parzialmente, per importi pari a 50 euro e multipli, senza costi aggiuntivi e in qualsiasi momento della vita del Buono.
Buoni fruttiferi postali 2023: ultimissime Sentenza Cassazione
Il BFP può essere cointestato a più persone, ma non più di quattro con rimborso disgiunto, salvo eccezione.
Nel merito, va detto che, la Corte di Cassazione nella sentenza n. 1278/23 del 17 gennaio 2023, ha spiegato la richiesta di una donna che ha proposto opposizione contro Poste italiane per il rimborso di un BFP del nonno (deceduto). Nel ricorso è stata richiamata la clausola “pari facoltà” che prevede il rimborso del titolo ai contestatari, come si legge da pmi.it.
La clausola contiene la possibilità per ogni cointestatario di richiedere il rimborso d’integrale o totale del titolo, anche senza autorizzazione degli altri soggetti cointestatari.
Nel caso in esame, Poste italiane ha attivato le disposizioni normative previste per i libretti di risparmio postale, ovvero con il decesso di uno dei titolari, viene richiesta la quietanza di tutti i partecipanti al rimborso.
Tuttavia, la Cassazione nell’ordinanza n. 21822 dell’11 luglio 2022 ha rigettato il ricorso presentato da Poste Italiane, spiegando che la natura del BFP contestati “a vista” con la clausola “pari facoltà di rimborso”, per rimborsare l’atto al decesso di una delle parti, non prevede la necessità di richiedere la quietanza sottoscritta da tutti.