Addio al Reddito di cittadinanza 2023! Se ne è parlato nel 2022, con non poche difficoltà, per di più è uno dei temi più travagliati delle ultime settimane, adesso sta per prendere realmente corpo la norma che abroga il Reddito di cittadinanza per una bella fetta di cittadini.
È partito il countdown per i percettori del RdC, spettano ancora 212 giorni di sussidio, e poi? Difficile prevedere la destinazione degli “occupabili” nel mondo del lavoro. Tuttavia, esistono delle strategie e percorsi formativi, a cui attenersi.
I conti, purtroppo, tornano sempre ed a pagare sono le famiglie senza minori con fruitori over 55, dove la collocazione in un comparto lavorativo diventa maggiormente tortuosa.
Reddito di cittadinanza 2023: ecco cosa cambia e per chi!
Il governo italiano, infatti ha apportato la stretta sul sussidio di Stato, rimodulando integralmente le condizioni del rilascio dell’ammortizzatore sociale, che è passato da 18 a 7 mensilità.
Più precisamente, ci si riferisce all’erogazione di 7 mesi di RdC in favore dei cittadini abili al lavoro. È, altresì, vero che nel 2024 sarà introdotta un’altra misura di sostegno al reddito per le famiglie in povertà.
Come accennato in precedenza, l’abrogazione del Reddito di cittadinanza, non sarà per tutti. I correttivi inseriti nella Manovra 2023, riguardano la durata di distribuzione dell’aiuto economico, fino a un massimo di sette mensilità.
Fino ad ora resterà per 18 mensilità, per i percettori che rientrano in una classifica ben definita. Più precisamente, ci si riferisce alla presenza di figli minori, disabili e over 60.
Tuttavia, è bene precisare che il governo italiano sospenderà l’erogazione del sussidio, solo alle persone abili al lavoro che rientrano in un’età compresa da 18 a 59 anni.
Mentre, i fruitori del sussidio tra i 18 e i 65 anni, sono tenuti a rispettare i patti per il lavoro e dei patti per l’inclusione sociale. Non è scattato l’esonero, anzi, risultano obbligati al periodo formativo fino a un massimo di sei mesi, come si legge da ilsole24ore.com.
Gli effetti della legge di Bilancio 2023 sul RdC
Non più di sette mensilità, ovvero altri 212 giorni da percettori del RdC, 11 mesi in meno, dunque, rispetto all’erogazione ordinaria. A confermare tale disposizione normativa il Ministro dell’Economica, Giancarlo Giorgetti, in fase di Commissione Bilancio della Camera.
Il Reddito di cittadinanza non sarà sospeso per le persone fragili, disabili e anziani. Tuttavia, è bene precisare che il sussidio non sarà interrotto alle famiglie con figli minori, pur in presenza di una condizione occupabile.
In questi sette mesi verranno innescati dei meccanismi particolari, che porteranno i percettori del sussidio a intraprendere un percorso di formazione o riqualificazione professionale.
Le aspettative future vertono sul reinserimento degli occupabili nel mondo lavorativo. Per questo motivo, è stato voluto un ulteriore correttivo che non permette più la decadenza alla rinuncia alla seconda offerta lavorativa, ma bensì, scatta con il rifiuto della prima offerta di lavoro.
Nello stesso modo, scatta la decadenza dal beneficio per coloro che non seguono i corsi di formazione.
I percettori del RdC tra 18 e 29 anni, non perderanno il beneficio, se dimostrano di essere in regola con la frequenza e iscrizione in un percorso di studi.
Oltre tutto, per favore l’inserimento dei percettori del sussidio sono stati inseriti diversi incentivi in favore dei datori di lavoro.
Infatti, le aziende che dispongono l’assunzione di un beneficiario del RdC con contratto a tempo indeterminato, ottengono un esonero contributivo del comprensivo da seimila a ottomila euro all’anno.
Da quando verrà tolto il reddito di cittadinanza?
L’abolizione del Reddito di cittadinanza sarà effettiva a partire da mese di luglio 2023, ma solo per gli occupabili, dunque, spettano altri sette mesi di sussidio.
Nello stesso modo, chi presenta per la prima volta la domanda per il Reddito di cittadinanza, si ritrova nelle nuove disposizioni normative, per cui se è un soggetto occupabile, dovrebbe riceve il sussidio per 7 mesi.
Quante mensilità spettano a chi dovrà rinnovare il sussidio a maggio?
Considerando che la norma è entrata in vigore il 1° gennaio 2023, dovrebbero restare altri due mesi di erogazione, ovvero fino a luglio 2023.
Se, invece, la domanda per il Reddito di cittadinanza, viene presentata dopo il primo semestre dell’anno, i sette mesi di erogazione del beneficio dovrebbero decorre dal mese successivo a quello di presentazione dell’istanza.