Farina di grillo e larve. Dopo mesi di lavori e ricerche, l’Unione Europea avrebbe approvato la vendita di farina di grillo e larve. Dal 26 gennaio entrerà in vigore un regolamento che autorizza la commercializzazione delle larve di ‘Alphitobius diaperinus’ congelate, in pasta, essiccate e in polvere. Si parla del verme della farina minore. In precedenza si era parlato solo della vendita della farina parzialmente sgrassata ‘Acheta domesticus’, il grillo domestico.
Farina di grillo e larve, l’UE approva la vendita
Avete mai pensato di poter mangiare un alimento fatto con delle larve o i grilli? Ciò che fino a qualche tempo fa poteva essere un pensiero, oggi sta per diventare realtà. L’Unione Europea avrebbe approvato il regolamento che autorizzerebbe la vendita di farina di grillo e larve. Già nel 2018 si era parlato di un cambiamento inerente al cibo, il cosiddetto novel food. Con il regolamento si stabilisce che gli insetti interi possono essere riconosciuti sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da paesi terzi.
Tra poco, quindi, saranno disponibili tali prodotti anche nei supermercati che arriveranno nelle nostre tavole. Il motivo? Sembra che siano delle fonti proteiche alternative che rendono più sostenibile il sistema alimentare. A quanto pare, sono fonti di sostentamento altamente proteiche e nutrienti, con meno dell’1% dell’impronta di carbonio totale che si lega all’allevamento. Per tale motivo potrebbe essere un sostituto alla carne.
Non si tratta certo di un dovere o un obbligo, ma chi vorrà potrà usufruirne. L’Unione Europea parla, infatti, di una nicchia di persone che sembrano essere favorevoli a tale cambiamento.
Il parere degli esperti
Oltre all’indagine della Coldiretti che afferma che il consumo di tale proteine può creare reazioni allergiche, noi di Tag24.it abbiamo chiesto il parere di alcuni professionisti del settore che hanno dato dei dettagli al riguardo molto interessanti. Luciano Sorbillo della Famiglia Sorbillo ha affermato: “Va benissimo il regolamento ma non troverete mai la farina di grillo nell’impasto della pizza napoletana in quanto la pizza napoletana ha bisogno di un’indice proteico molto basso – ha spiegato uno dei più importanti maestri piazzaioli al mondo – perché aggiungere le proteine a proteine? Ma poi i grilli noi li abbiamo già nella testa. Fate molto attenzione ai prodotti di pasticceria, io l’ho provata – poi aggiunge – è l’ennesimo affare delle multinazionali, non costa nulla ma non si conoscono i danni che può recare alla salute né i benefici. In Italia non servono proteine. Siamo il Paese delle eccellenze. La dieta mediterranea”.
Florindo Franco di Pizzeria Lievito Madre ha affermato: “Siamo molto legati alla tradizione italiana, non sono materie prime che conosciamo. Sicuramente questa farina appena verrà messa in commercio farà tanto scalpore, ma sicuramente può prendere una piccola nicchia di persone – spiega il professionista – noi siamo una pizzeria dove veniamo dalla tradizione della cucina Calabrese, ci siamo approcciati ad una piccola evoluzione e abbracciato lo studio sulle fermentazioni per migliorare il nostro impasto e dare più leggerezza”. A quanto pare, il pizzaiolo non ha dubbi: ” Su questa farina da lei nominata…Sono certo che non le useremo mai per servirle ai nostri clienti. In un periodo come questo, di incertezze da ogni punto di vista, dobbiamo puntare sul Made in Italy e sulla tradizione“, ha concluso.
Anche i dati riportati dall’indagine della Coldiretti-Ixé sono chiari: il 54% sarebbe contrario agli insetti a tavola, il 24% è indifferente, solo il 16% è favorevole e il 6% non risponde. Per la maggior parte della popolazione il cibo che viene preparato con la farina di grillo viene considerato “estraneo alla cultura nazionale”.
A questo punto, la popolazione è divisa in due parti: da un lato chi dà fiducia in tale prodotto ed è propenso a provarlo, dall’altro i tradizionalisti. E voi da che parte state?