Accadde oggi, 26 gennaio 1986: avvistata la cometa di Halley. Il nome ufficiale è 1P/Halley, ed è la più famosa e brillante delle comete periodiche provenienti dal disco diffuso; comete che passano per le regioni interne del sistema solare a intervalli di decine di anni, a differenza delle migliaia di anni delle comete provenienti dalla nube di Oort. Questa cometa deve il suo nome a Edmond Halley, che per primo ne predisse il ritorno al perielio.

Accadde oggi, 26 gennaio 1986: avvistata la cometa di Halley

La cometa di Halley è il prototipo di comete caratterizzate da periodi orbitali compresi tra i 20 e i 200 anni e orbite che possono presentare inclinazioni elevate rispetto al piano dell’eclittica. L’ultimo passaggio al perielio della cometa di Halley, come detto, fu nel 1986; il prossimo sarà nel 2061. Uno dei primi riferimenti storici sulla cometa di Halley, è rintracciabile nel testo ebraico Talmud, dove un passaggio afferma: “Esiste una stella che appare una volta ogni settanta anni, e rende confusa la volta celeste inducendo in errore i capitani delle navi”.

L’affermazione del rabbino nel testo ebraico

Quest’affermazione è attribuita al rabbino Joshua ben Hananiah, e se davvero fosse un riferimento alla cometa di Halley, riguarderebbe il perielio dell’anno 66, l’unico avvenuto durante la sua vita. Probabilmente indusse gli israeliti a una rivolta generalizzata che sfociò nella prima guerra giudaica e nella distruzione del tempio di Gerusalemme nel 70 d.C.

L’epoca scientifica

Edmond Halley portò degli studi sulla cometa nella sua fase scientifica: si accorse che le caratteristiche della cometa del 1682 erano simili a quelle della cometa apparsa nel 1531 (ne parla Pietro Apiano) e nel 1607 (osservata da Giovanni Keplero a Praga). Halley pertanto concluse che tutte e tre le comete erano lo stesso oggetto che ritornava visibile agli astronomi ogni 76 anni. Dopo una stima approssimativa delle perturbazioni che la cometa doveva sostenere a causa dell’attrazione dei pianeti, nelle sue “Tabulae Astronomicae” ne predisse il ritorno per la fine del 1758 o per l’inizio del 1759.

Previsioni rispettate

Halley aveva ragione. La cometa fu vista per la prima volta la notte di Natale del 1758 da Johann Georg Palitzsch e passò al perielio il 13 marzo 1759. L’attrazione di Giove e Saturno causò un ritardo di 618 giorni, come calcolato rigorosamente dal matematico Alexis Clairault prima del ritorno della cometa. Halley però non visse abbastanza per vedere confermati i suoi risultati: morì nel 1742. La cometa di Halley è una delle poche comete che dà origine a due distinti sciami meteorici: le Eta Aquaridi (inizio maggio) e le Orionidi (ottobre).

La storia su Radio Cusano Campus e Cusano Italia TV. “La Storia Oscura”, dal lunedì al venerdì on air sulla radio dell’Università Niccolò Cusano dalle 13 alle 15. “A Spasso nel Tempo”, in onda sul canale 264 del digitale terrestre alle 20.30 del martedi.