Questa mattina i volontari di Medici senza Frontiere sono riusciti a mettere in salvo 107 persone, tra cui 5 donne e 36 minori, che si trovavano a bordo di un gommone sovraffollato. Si è trattato del terzo salvataggio avvenuto nel giro di due giorni. Ma per farlo la Geo Barents è venuta meno alle disposizioni del decreto Piantedosi, che obbliga i soccorritori a comunicare immediatamente al governo la richiesta di salvataggio e a dirigersi sempre, senza deviazioni, verso il porto assegnato. Ora, la nave, con le sue 237 persone a bordo, è attesa al porto di La Spezia entro sabato.
Gli altri due soccorsi della Geo Barents nelle ultime 48 ore
Medici senza frontiere, prima di soccorre il gommone di questa mattina, ha risposto ad una richiesta d’aiuto lanciata da Alarm Phone:
Mentre andavamo verso nord, abbiamo ricevuto un’allerta da Alarm Phone. Geo Barents si è diretta verso il punto segnalato, ma durante la navigazione abbiamo incontrato un’altra imbarcazione in difficoltà in acque internazionali (zona SAR Libia). Abbiamo così effettuato il salvataggio: 61 persone, tra cui 13 donne e 24 minori (un bambino ha meno di 1 anno). Le autorità italiane sono state avvertite, ma non abbiamo ricevuto al momento nessuna risposta.
Si legge in un comunicato.
Alarm Phone intanto mette in guardia per le avverse condizioni del tempo che potrebbero creare ulteriori disagi a chi si trova in mare aperto:
Da stanotte sono attesi venti molto forti e onde alte al largo delle coste di Libia e Tunisia. Qualsiasi traversata in mare sarebbe molto pericolosa.
Viminale: “Il rispetto delle norme sarà verificato”
Una volta attraccata al porto ti La Spezia, si valuterà se la nave di Medici senza frontiere ha rispettato o meno le prescrizioni del decreto legge che impongono di raggiungere “senza ritardo” il porto indicato. È quanto dichiarato dalle fonti del Viminale. Il Sindaco del Comune di La Spezia, Luigi Peracchini intanto ha espresso “piena disponibilità e collaborazione per garantire che le persone abbiano tutta l’assistenza necessaria”.